In molte regioni dei due Paesi da inizio aprile si susseguono le esondazioni dei fiumi. Tra le aree più colpite la regione kazaka di Atyrau e la città russa di Orsk. Astana rigetta le critiche secondo cui non avrebbe gestito correttamente lo scarico degli accumuli di neve. Polemiche sulla protezione civile russa che non avrebbe adottato misure per mitigare l'impatto delle acque.
Già designato a ricoprire il ruolo da parte del partito due anni fa, sarà il quarto primo ministro dall'indipendenza di Singapore. Lee aveva già annunciato da tempo di volersi ritirare ma la pandemia ha cambiato i piani. Wong finora ha lavorato per attuare nuove politiche rivolte soprattutto alla popolazione sempre più anziana.
Il portavoce dell’Opm Sebby Sambom ha rivendicato la morte del tenente Oktovianus Sogorlay. Il militare vittima di una imboscata assieme al locale capo di un villaggio nel distretto di Painai. Dietro l’omicidio il cambiamento di definizione deciso dai militari indonesiani verso tutti i gruppi indipendentisti.
L'attuale primo ministro, Manasseh Sogavare, negli ultimi cinque anni si è avvicinato a Pechino, che ha finanziato una serie di progetti infrastrutturali. Diversi candidati dell'opposizione vorrebbero tornare nella sfera di influenza dei partner tradizionali, Australia e Nuova Zelanda. Ma secondo i commentatori nelle elezioni del 17 aprile peseranno anche le questioni di politica interna, perlopiù ignorate dai contendenti.
La bambina di sette anni unica ferita grave nell’attacco lanciato da Teheran contro Israele. Al momento si trova ricoverata in terapia intensiva. La casa e il villaggio non erano coperti dal sistema di difesa “Iron Dome”. Il silenzio sulla sorte dei beduini ostaggio nella Striscia. Le controversie sulle terre e il rischio demolizione e scomparsa per le comunità nel Negev.
Su pressione degli imprenditori locali il Parlamento vuole attenuare le norme stringenti sulla salvaguardia del mare e sulle condizioni di lavoro nei pescherecci, spesso legate ai traffici di esseri umani. La legge attuale era stata varata nel 2015 su pressione dell'Unione europea che minacciava la messa al bando dei prodotti ittici locali. Ma ora, con la produzione industriale in crisi, la Thailandia spera di recuperare terreno "liberalizzando" il settore.