10/03/2011, 00.00
INDIA
Invia ad un amico

Vescovo cattolico dell’Orissa: nuove violenze contro i cristiani di natura sociale, non religiosa

di Nirmala Carvalho
Gli evangelici denunciano la nuova ondata di attacchi. Mons. Sarat ammonisce: “Nessuna persecuzione religiosa. Occorre un lavoro continuo per favorire una coesistenza pacifica tra indù e cristiani”.
 Malkangiri (AsiaNews) – L’Evangelical Fellowship of India (Efi) e molti media hanno espresso preoccupazione circa la serie di attacchi anti-cristiani contro le popolazioni tribali di Malkangiri, in Orissa. E hanno chiesto al governo di prendere adeguati provvedimenti. Tuttavia mons. Sarat Chandra Nayak, vescovo di Berhampur, ammonisce che queste violenze non sono di natura religiosa, ma legate a questioni sociali.

Gli evangelici denunciano una ripresa degli attacchi contro i cristiani dalla fine dello scorso anno, registrando oltre 10 casi nel solo mese di dicembre. La pratica delle conversioni “forzate”, così considerate dagli estremisti indù, sarebbe alla base di questa nuova ondata di violenze, come riporta il sito dell’Efi.

Ma mons. Sarat ribadisce: “Nel distretto di Malkangiri ci sono problemi con i ribelli nassaliti su questioni legate alla terra, che non sono da ricondurre a persecuzioni religiose, come i giornali e i mezzi di comunicazione hanno riportato”. E aggiunge: “I nostri sforzi per vivere in una condizione di coesistenza pacifica con persone di un credo diverso stanno portando i loro frutti. È un processo lento, le cicatrici di quelle ferite saranno sempre lì, ma noi guardiamo oltre e i nostri cuori sono pieni di speranza”.

Il movimento nassalita ha avuto inizio negli anni sessanta quando Majumdar e Kanu Sayal del Partito comunista indiano (marxista) ispirati da Mao Zedong, hanno diretto una violenta insurrezione dei santhal nel villaggio Naxalbari in West Bengal. Considerati la più grave minaccia alla sicurezza interna del Paese, i ribelli maoisti sono attivi in Orissa, Andhra Pradesh e Chhattisgarh. A fine febbraio, hanno sequestrato RV Krishna Malkangiri, district collector di Malkangiri, e l’ingegnere PM Majhi, per chiedere il rilascio di alcuni compagni. Dopo 48 ore, i ribelli hanno lasciato andare i due ostaggi, senza ottenere la liberazione degli altri nassiliti.

Anche Nabor Soreng, esperto di comunicazione culturale e direttore del National Institute for Social Work & Social Science di Bhubaneswar, sottolinea la natura sociale degli attacchi: “Le violenze occorse nel distretto di Malkangiri non sono contro i cristiani. Purtroppo i media hanno alimentato questa voce, che fomenta solo le tensioni. Si tratta di manovre politiche, giochi di chi ha interessi da entrambe le parti”.

Il vescovo di Berhampur lancia infine un messaggio per il periodo di Quaresima appena iniziato: “Le preghiere della Chiesa in Orissa sono rivolte ai cristiani perseguitati, in particolare in Pakistan, Egitto, Iraq e gli altri Paesi nordafricani. L’unità e la forza della nostra fede li accompagnerà durante la Quaresima”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Conflitto siriano: L'Onu "studia" la distribuzione di aiuti, ma le armi passano senza problemi
03/06/2016 11:18
Kunlong: ribelli attaccano avamposti dell’esercito birmano, sette morti e 20 feriti fra i militari
16/12/2014
Stato Shan, i ribelli Wa riaprono le chiese battiste ma non gli edifici cattolici
18/12/2019 12:00
Idlib, Al Nusra confisca i beni dei cristiani fuggiti
30/11/2018 09:08
Shan, i ribelli pro-Cina minacciano i cristiani: Stop alle attività missionarie
18/09/2018 12:18


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”