04/10/2011, 00.00
INDIA – SRI LANKA
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La Chiesa cattolica dell’Orissa fa liberare 19 pescatori srilankesi

di Santosh Digal
Detenuti in 24 da oltre due mesi per aver oltrepassato i limiti delle acque territoriali. Dieci sono liberi dal 1mo ottobre scorso; altri nove (di cui cinque cristiani) dal 3 ottobre. Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar: “Guardate al futuro con speranza”. Per gli ultimi cinque prigionieri ancora qualche mese di attesa.
Bhubaneswar (AsiaNews) – Sono di nuovo liberi 19 pescatori srilankesi, su 24, detenuti in Orissa da più di due mesi per aver oltrepassato i limiti territoriali delle acque nell’Oceano Indiano. Fondamentale l’intervento della Chiesa cattolica dell’Orissa, che ha condotto le delicate mediazioni per il rilascio.

La liberazione si è articolata in due fasi: lo scorso 1mo ottobre p. Dibakar Parichha, segretario di Giustizia, pace e sviluppo dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, ha preso l’iniziativa e liberato dieci di loro, detenuti nella prigione di Jagatsinghpur; il 3 ottobre, altri nove – di cui cinque cristiani – sono stati rilasciati. Su richiesta del sacerdote, i pescatori alloggeranno nella sua casa in attesa di completare tutte le formalità ufficiali per tornare in patria.

Il pomeriggio della liberazione, l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar John Barwa ha incontrato gli uomini: “Possiamo sentire l’agonia e la sofferenza che avete provato in questi mesi di prigione. Questo è un momento di gioia per tutti voi. Tornerete a casa presto: guardate al futuro con speranza”.

Per gli ultimi cinque pescatori srilankesi, le porte della prigione si apriranno più avanti. Ad AsiaNews, p. Pariccha ha spiegato che uno sarà rilasciato il prossimo 11 novembre, altri due il 1mo gennaio 2012. Degli ultimi due ancora non si conosce una data. Le loro imbarcazioni – anch’esse confiscate dalla polizia dell’Orissa – non torneranno ai legittimi proprietari.

Tra il 20 e il 30 settembre scorsi, p. Augustine Singh ha fatto visita in Sri Lanka alle famiglie dei pescatori prigionieri, assicurando loro che la Chiesa cattolica stava facendo il possibile per la loro liberazione. Lo scorso agosto, il direttore della Caritas Sri Lanka-Sedec, p. George Sigamoney; ha inviato una lettera a p. Mattamanana Varghese, direttore esecutivo della Caritas India, per facilitare il rilascio degli uomini.
 
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