23/05/2014, 00.00
TERRA SANTA - VATICANO
Invia ad un amico

Mons. Lazzarotto: Il papa in Terra Santa suggerirà come costruire la pace

Intervista a mons. Giuseppe Lazzarotto, nunzio in Israele e Delegato apostolico di Gerusalemme, alla vigilia del viaggio di Francesco in Giordania, Palestina, Israele. Giornali israeliani e arabi citano le difficoltà della visita, ma la Terra Santa è piena di esperienze di "ricchezza straordinaria". Il messaggio del papa e il suo vero significato "politico".

Gerusalemme (AsiaNews) - Nonostante i problemi, le tensioni, le difficoltà, in Terra Santa vi è profonda attesa per la visita di papa Francesco, che porterà "una nuova carica di ottimismo e di speranza". E' quanto mons. Giuseppe Lazzarotto, nunzio di Israele afferma ad AsiaNews. Il diplomatico vaticano, che è anche Delegato apostolico di Gerusalemme e Palestina, sottolinea che è tempo di parlare della Terra Santa in modo positivo, mettendo in luce esperienze di una "ricchezza  straordinaria". Fra queste egli cita la testimonianza dei cristiani che in modo fraterno vivono ogni giorno fianco a fianco, "gomito a gomito con altri credenti", musulmani ed ebrei.

In questi giorni i giornali israeliani e arabi citano più le difficoltà del viaggio del papa: le "scritte dell'odio" degli estremisti ebrei; la sicurezza che frena la presenza di arabi alle cerimonie; gli appelli dei radicali israeliani contro il Vaticano e il Cenacolo; gli appelli dei palestinesi perché il papa difenda la patria palestinese e il ritorno dei terreni espropriati. Alcuni giornali arrivano a dire che questo viaggio di Francesco in Terra Santa "è insignificante".

Per mons. Lazzarotto, il viaggio di papa Francesco suggerisce che è urgente imparare a "camminare insieme", nella condivisione e nel rispetto, quale unica via "su cui costruire la pace". Il valore "politico" di questo viaggio sta nel sottolineare che senza "dialogo e fiducia reciproca", non si va "da nessuna parte". Ecco l'intervista rilasciataci da mons. Lazzarotto. (BC)

 

C'è attesa per questo viaggio del papa in Terra Santa?

In Terra Santa viviamo sempre in una situazione carica di attese, di aspirazioni, di speranze. In questi giorni ancora di più, perché tutti sono sicuri che il Santo Padre porterà una nuova carica di ottimismo e di speranza. Quando si parla di Terra Santa, si elencano spesso solo i problemi e questo non è giusto. C'è una realtà complessa, certo, talvolta difficile, ma una realtà che porta in sé una ricchezza straordinaria: dobbiamo essere capaci di farla emergere e di metterla a frutto.

 

Ci dia qualche esempio

Guardi i tentativi di dialogo di pace fra Israele e Palestina, e soprattutto la vita quotidiana dei nostri fratelli cristiani, che vivono ogni giorno gomito a gomito con altri credenti. Dobbiamo imparare a camminare insieme, a capirci e rispettarci, a condividere la ricchezza che ognuno porta con sé, lasciando da parte quello che divide e che causa conflitto, che è sempre frutto dell'ignoranza, della non conoscenza corretta, della mancanza di rispetto. Noi siamo sicuri che il Santo Padre ci aiuterà davvero a capire meglio in che modo dobbiamo camminare su questo percorso che è l'unico su cui si può costruire la pace.

 

Guardando i giornali ci sono tanti che esprimono delusione o frustrazione...

Se si vuol fare del buon giornalismo, è necessario scovare tutte le cose buone che ci sono in Terra Santa. Non dobbiamo ignorare, ma non dobbiamo sempre e solo dare spazio ed evidenza a quello che non va, a coloro che manifestano posizioni critiche, ostilità,  che sono negativi, che sono contro questo o contro quello.... In realtà, qui in Terra Santa ci sono tantissimi uomini e donne di buona volontà: a loro dobbiamo dare voce, perché sono loro che possono costruire il futuro, altrimenti non si va da nessuna parte.

 

Alcuni parlano di un valore "politico" del viaggio...

Il Santo Padre viene per aiutarci a capire qual è la strada da seguire, anche in senso politico, ma questa strada passa per il dialogo. Se non passiamo attraverso il dialogo e la fiducia reciproca - questo è un punto molto importante: la fiducia reciproca - se non facciamo questo, non andiamo da nessuna parte.

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
P. Pierbattista Pizzaballa amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme
24/06/2016 12:48
Nunzio a Gerusalemme: "Sharm el-Sheikh, un passo positivo e incoraggiante"
08/02/2005
Gioia per gli ortodossi di Gerusalemme: Ireneos "scomunicato" come patriarca
25/05/2005
Custodia di Terra Santa: "I santuari cristiani appartengono alle Chiese"
29/11/2004
Sacerdote ad Amman: la mia vita con i profughi di Mosul
16/06/2016 11:27


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”