27/07/2016, 15.31
EGITTO - TURCHIA
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Mozione al Parlamento egiziano per riconoscere il Genocidio armeno

di Pierre Balanian

I parlamentari chiedono alle Nazioni Unite e alla Comunità internazionale di far riconoscere a tutti i Paesi questo crimine contro l’umanità. La Turchia accusata di essere “un Paese colonialista fondata su crimini giganteschi”. L’Egitto ha conservato documenti che testimoniano l’intenzione dell’Impero Ottomano di eliminare gli armeni. Questi sono stati incendiati ad Alessandria su ordini diretti di Erdogan.

 

Il Cairo (AsiaNews) – L’allontanamento della Turchia dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita, dopo il golpe, comincia ad avere ripercussioni nella Regione.

Ieri, al Parlamento egiziano è stata presentata una mozione che chiede al governo di riconoscere ufficialmente il Genocidio degli armeni, perpetrato dai turchi ottomani negli anni 1915-1923. In essa si chiede pure alle Nazioni Unite e alla Comunità internazionale di adottare le procedure necessarie per fare riconoscere a tutti i Paesi questo crimine contro l’umanità, troppo a lungo volutamente ignorato, e per rendere innegabile la verità storica.

La mozione di riconoscimento del Genocidio degli armeni, presentata dal deputato Mostafa Bakri, ha subito trovato l’appoggio di Mohamad Salah Abou Hamila capo gruppo dei parlamentari del Partito Republicano del Popolo il quale ha dichiarato che “la Turchia è alla sua base un Paese colonialista, fondato su crimini giganteschi commessi contro altri Paesi”.

La mossa sul genocidio arriva dopo sette giorno di campagna anti-egiziana intrapresa dalla Turchia. Il deputato Salah Abou Hamila accusa: “ La Turchia adotta una politica anti-egiziana e contraria allo Stato egiziano. Il Presidente [turco] attacca di continuo l’Egitto e tenta di denigrarlo. il Parlamento egiziano è tenuto a reagire contro tutto ciò che la Turchia compie contro di noi”.

Tale posizione anti-turca è rafforzata dal fatto che il presidente turco continua a dare asilo ed appoggio di ogni tipo ai Fratelli musulmani, spodestati dal potere in Egitto, dopo la cacciata di Mohamed Morsi. Il fatto di riconoscere il Genocidio degli armeni, più che una mossa dettata da profonda analisi di coscienza e di responsabilità morale, come è avvenuto nel caso della Germania, sembra essere strumentale per usarla come arma politica.

Fino a poco tempo fa l’Egitto che conservava importantissimi documenti di archivio attestanti l’intenzione di eliminare gli armeni dall’Impero Ottomano. Durante la Primavera egiziana, tali rari documenti sono stati incendiati ad Alessandria, su ordini diretti di Recep Tayyip Erdogan. Il crimine è stato confessato dallo stesso imam che aveva ricevuto i soldi e le istruzioni per farlo.

Il mondo armeno aspetta da tempo il riconoscimento del Genocidio da parte dei Paesi islamici-  unico genocidio di cristiani commesso in terra islamica. La mossa potrebbe svegliare le coscienze e servire da campagna di sensibilizzazione per sradicare simili tentativi contro altre minoranze.

Finora solo il Libano (Paese che difficilmente può essere definito “islamico”) e la Siria ( Paese arabo, ma piuttosto laico) sono stati i soli Paesi arabi a riconoscere, senza fini politici, il Genocidio lanciando campagne di sensibilizzazione affinché tali crimini non possano più ripetersi.

Il deputato Fayez Barakat ha voluto sottolineare che “le firme raccolte per il riconoscimento del Genocidio degli armeni (poste da 336 deputati egiziani)  sono il tentativo di dare una risposta alle prevaricazioni delle autorità turche nei confronti dello Stato egiziano e ai suoi tentativi ripetuti di interferire nei nostri affari interni. Esse sono allo stesso tempo un messaggio a Recep Tayyip Erdogan che anche noi possiamo colpire colui che tenta di interferire nei nostri affari interni”.

“Il riconoscimento del Genocidio armeno da parte dell’Egitto – ha aggiunto -  avrà ripercussioni importanti sulla posizione della Turchia nel mondo”.

Mentre la deputata Suzy Nashed ha preferito rimanere nell’ambito giurido- morale definendo quanto “commesso dai turchi nei confronti degli armeni un crimine di portata internazionale, pur se commesso nel passato, tuttavia resta in vigore dal momento che la Turchia odierna continua a negarlo. Da qui, l’importanza del riconoscimento dell’Egitto”.

 

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