15/02/2008, 00.00
CINA
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Pechino, Spielberg non considera “il ruolo positivo” della Cina in Sudan

Nella prima risposta ufficiale, Pechino esprime “rammarico” per la rinuncia del regista e invita a considerare il suo ruolo positivo in Sudan. Il presidente Bush conferma che sarà alle Olimpiadi. Intanto smentita l’adesione di Rogge a una lettera critica contro la Cina.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – “Siamo dispiaciuti delle parole di Spielberg”, ha detto ieri Liu Jianchao, portavoce del ministero degli Esteri, nel primo commento ufficiale dopo la rinuncia di Steven Spielberg all’incarico di consigliere per le cerimonie di apertura e di chiusura delle Olimpiadi, motivata per lo scarso intervento del Paese sul governo del Sudan perché risolva la crisi del Darfur. “Sventolare striscioni e lanciare slogan – ha aggiunto – non risolverà i problemi del Darfur. Ci auguriamo che chi lo ha a cuore, consideri la posizione della Cina e il suo ruolo positivo, con mente obiettiva ed equa”.

Liu ha rimarcato l’“influenza positiva” di Pechino in Sudan, ove investe in infrastrutture come impianti di energia e idrici alleviando la povertà e dà un supporto finanziario e militare alle missioni di pace di Unione africana e Nazioni Unite. “Lo spirito olimpico – ha insistito - separa lo sport dalla politica”.

“Dispiaciuto” anche il Comitato organizzatore di Pechino per i Giochi olimpici, che ha ricordato che Spielberg “aveva dichiarato il desiderio di contribuire ai Giochi e ha ricevuto un incarico”.

Al di là dei toni contenuti, analisti notano che il ritardo di due giorni per assumere una posizione ufficiale dimostra l’imbarazzo di Pechino, che teme proteste e contestazioni sui diritti  umani in occasione dei Giochi.

Il presidente Usa George W. Bush ha invece detto che non ci sono ragioni per boicottare le Olimpiadi, che sono “un evento sportivo”, mentre per il Darfur parla direttamente con il presidente Hu Jintao: “Gli ricordo che può fare molto per alleviarne le sofferenze”.

Intanto è stata smentita l’adesione del presidente del Comitato olimpico Jacques Rogge alla lettera di  premi Nobel e personalità che chiede un maggior impegno di Pechino per il Darfur. Il quotidiano britannico The Independent, che due giorni fa aveva pubblicato la notizia poi ripresa dalle agenzie, ha parlato di un semplice errore che ha fatto aggiungere questo nome ai firmatari.

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