14/04/2009, 00.00
INDIA
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Mons. Menamparampil: Pasqua, la verità è la strada della pace fra i popoli

L’ arcivescovo di Guwahati e autore delle meditazioni della Via Crucis al Colosseo, indica nel tempo di Pasqua il momento più propizio per vedere il disegno di Dio e riscoprire la speranza. Ai cristiani dell’India ricorda che “durante i tempi di prova e di crisi dobbiamo sempre essere certi che Dio è con noi.
Mumbai (AsiaNews) - “Questo grande tempo di Pasqua è la benedizione per vedere il disegno di Dio in tutti gli eventi della vita quotidiana e specialmente per la nostra amata India chiamata a breve alle elezioni”. Mons. Thomas Menamparampil, arcivescovo di Guwahati e autore delle meditazioni della Via Crucis del Papa al Colosseo, affida ad AsiaNews alcune sue riflessioni sulla Pasqua e sulla speranza che la resurrezione di Cristo dona agli uomini.
 
“Con la Pasqua Cristo risorto disperde le tenebre del diavolo che in ogni momento cerca di offuscare la luce. La vera luce ora è davanti a noi, si distingue in modo chiaro, e noi ogni giorno andiamo incontro ad essa mantenendo viva la nostra fede e camminando nella chiara speranza che Cristo è la nostra meta”.
 
“La resurrezione di Cristo ci rinfranca con una nuova vita ed una nuova speranza - afferma il vescovo - e durante i tempi di prova e di crisi dobbiamo sempre essere certi che Dio è con noi. La fede e la speranza sono due virtù che ci confortano e ci accompagnano per tutta la vita. Lo Spirito infonde in noi la freschezza della vita nel mezzo delle prove come anche nella monotonia di tutti i giorni”.
 
Mentre l’India si appresta ad affrontare una difficile tornata elettorale, mons. Menamparampil, invita i cristiani per primi a cercare di “attraversare qualsiasi vicenda dolorosa”. La popolazione della sua diocesi di Guwahati, nell’Assam, soffre per le continue violenze tra i diversi gruppi etnici e gli scontri tra le comunità tribali indù e musulmane. Il vescovo rinnova l’appello alla pace che la Chiesa ripete da sempre e indica il tempo di Pasqua come il più propizio per essere condotti dalle tenebre alla luce”.
 
“Dobbiamo cercare le cose che uniscono e lavorare per costruire ponti e comprensione reciproca”,  afferma mons. Menamparampil. Lui stesso ha citato nelle meditazioni alla Via Crucis del Colosseo alcuni brani dell’Upanishad, le scritture che raccolgono il cuore della tradizione indù, e la figura del Mahatma Gandhi. “Perché se si approfondisce ciò che la cultura indiana simboleggia - spiega - si scopre che è la ricerca della verità”.
 
“La verità è la strada della pace”, dice il vescovo di Guwahati: “Solo la ricerca della verità unirà i popoli del nostro Paese” e solo il riconoscimento di questo compito comune “permetterà a tutti i popoli del mondo di costruire la civiltà dell’unità e della pace”.
 
Descrivendo una metafora che raccoglie gli angoli del mondo, mons. Menamparampil confida: “La mia grande speranza è che un giorno le acque dello Huang He [il fFiume Giallo in Cina, ndr], fluiscano nel Brahmaputra e nel Mississipi e allora tutti saremo l’un l’altro più vicini, nell’unità della verità di cui ha parlato profeticamente il Papa Benedetto XVI”.
 
(NC)
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