05/04/2005, 00.00
PAKISTAN - VATICANO
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Vescovo di Karachi: l'eredità del papa è il suo messaggio di pace

di Qaiser Felix

Karachi (AsiaNews) – "La voce di chi non ha voce ora è in silenzio". Con queste parole mons. Evarist Pinto, arcivescovo di Karachi, ha commentato ad AsiaNews la morte di Giovanni Paolo II.

Il vescovo ricorda la figura del pontefice, come l' "amato padre e premuroso pastore" della Chiesa e la sua "opera di pace", come "indimenticabile" per tutto il mondo.

Secondo il vescovo il papa è stato un "leader dinamico e carismatico, un campione di giustizia e diritti umani, il difensore e l'amico dei poveri e degli oppressi".

Il pontefice ha sempre portato avanti con "dedizione la missione affidatagli da Dio in tempi così difficili per la Chiesa e per il mondo". "Egli - sottolinea mons. Pinto - ha svolto il suo compito in pieno, utilizzando tutte le qualità che Dio gli aveva donato: prima tra tutte la sua fede ferma".  E questo nonostante il dolore e le sofferenze subite nella sua stessa terra, la Polonia: "Dio lo ha chiamato per conoscere il dolore e lui ha accettato con coraggio di sostenere la Croce".

Il vescovo ricorda il papa come "una figura che si erge tra tutte sulla scena del mondo, un uomo di coraggio e fortezza". Mons. Pinto ha poi lodato l'attenzione del pontefice verso le nuove generazioni, "ai giovani e ai bambini".

Secondo il vescovo di Karachi il dolore per la morte di "questo "grande uomo, servo di Dio e della Chiesa" è confortato dal prezioso insegnamento che ci lascia: " 'L'Amore converte i cuori e dona la pace', è un messaggio che rimarrà per molto tempo nei cuori dei cristiani e di tutto il mondo". (QF)

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