04/08/2014, 00.00
CINA-VATICANO
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Vescovo e sacerdoti di Wenzhou denunciano la campagna del governo contro le croci e le chiese del Zhejiang

di Eugenia Zhang
Per mons. Vincenzo Zhu Weifang, della Chiesa ufficiale, la campagna di distruzione aumenta l'instabilità sociale. E' vera persecuzione contro la fede cristiana. Il vescovo si scusa per non essere intervenuto prima: sperava che la campagna finisse presto. Fedeli cattolici e protestanti sono rimasti feriti per difendere i loro edifici sacri. I sacerdoti di Wenzhou: la campagna è ingiusta e colpisce anche edifici in regola. Questi "atti stupidi" del governo provocano una distruzione dell'armonia sociale.

Wenzhou (AsiaNews) - Mons. Vincenzo Zhu Weifang di Wenzhou (Zhejiang) e i suoi sacerdoti della Chiesa ufficiale hanno denunciato il governo del Zhejiang per gli atti brutali di demolizione forzata delle chiese e distruzione delle croci dalle chiese protestanti e cattoliche della provincia.

Mons. Zhu, riconosciuto dal Vaticano e dal governo, ha diffuso una lettera pastorale con la data del 30 luglio dicendo ai suoi fedeli "di non temere ma di avere fede". Il 31 luglio, anche i suoi sacerdoti hanno chiesto la governo del Zhejiang di fermare la campagna di distruzione delle croci dai tetti delle chiese.

L'ondata di distruzioni di chiese e croci nella provincia del Zhejiang - e in particolare a Wenzhou - va avanti da mesi. Fedeli protestanti e cattolici sono stati feriti nel tentativo di fermare la polizia che distruggeva chiese e croci.

Anche dopo la lettera pastorale, i cattolici locali hanno espresso insoddisfazione verso il loro vescovo per aver reagito troppo lentamente davanti al problema. Mons. Zhu, 87 anni, nella sua lettera ammette che "egli è in ritardo per consolare, incoraggiare e rafforzare la loro fede" e dispiaciuto, chiede perdono ai suoi fedeli e ai suoi sacerdoti.

Egli confessa che la campagna di distruzione lo ha sorpreso e lo ha reso perplesso. E spiega che è rimasto tranquillo perché pensava che questa campagna sarebbe finita presto. La politica delle demolizioni è "sbagliata e ingiusta" perché anche "edifici dentro la norma" sono stati distrutti. Il vescovo nota che la campagna "prende di mira le croci sui tetti delle chiese [come] un segno della fede cristiana". Ciò accresce la tensione fra la Chiesa e il governo e causa violenze e sangue versato, distruggendo l'armonia religione-Stato e aumenta l'instabilità sociale. Secondo il vescovo la campagna si sta intensificando.

Mons. Zhu domanda ai fedeli di pregare per il destino della diocesi, offrendo un rosario al giorno e praticando una Via Crucis ogni venerdì. Egli incoraggia anche la preghiera comune soprattutto in quelle parrocchie che hanno sofferto di più. "Preghiamo - aggiunge - perché coloro che ci perseguitano possano cambiare".

Nella petizione del 31 luglio, i sacerdoti urgono con forza il governo del Zhejiang di fermare la campagna di demolizioni. Essi ammettono che alcune chiese hanno superato i limiti approvati, ma insistono che le procedure di costruzione erano secondo la legge. Essi domandano quale legge o regolamento proibisce come illegale innalzare una croce sul tetto della chiesa; quale regolamento afferma che ci deve essere solo una croce in una sola chiesa in una certa zona.

I costi di costruzione delle chiese - spiegano poi - vengono dalle offerte dei cattolici locali. Per questo i fedeli hanno perso la loro fiducia nel governo.

I sacerdoti di Wenzhou chiedono con urgenza che il governo del Zhejiang "rispetti la Chiesa cattolica, rispetti le nostre croci sacre ed inviolabili, e rispetti i sentimenti religiosi dei cattolici". Essi domandano anche che le autorità pongano fine alla campagna di demolizione delle chiese e delle croci. E avvertono: "Non distruggete la democrazia, l'armonia e la stabilità sociale. Non permettete che i vostri stupidi atti vengano irrisi dalla storia".

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