03/10/2015, 00.00
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Singapore, Giappone e Hong Kong nelle top ten dell'economia mondiale

Pubblicata la classifica del World Economic Forum sulla competitività. Primi tre posti invariati dallo scorso anno: Svizzera, Singapore e Stati Uniti. Giappone sesto seguito da Hong Kong. L’economia mondiale in rallentamento rispetto al decennio precedente, unica eccezione- oltre alla Cina - l'India, che guadagna 16 posizioni.

Singapore (AsiaNews) – Singapore rimane secondo nella classifica mondiale dei 140 Paesi più competitivi al mondo. Lo confermano i dati pubblicati dal World Economic Forum (Wef), che mostrano il podio invariato dall’anno scorso, con la Svizzera ad aprire le fila seguita da Singapore e Stati Uniti.

 La classifica del Wef viene calcolata seguendo i 113 indicatori che l’organizzazione ritiene più pertinenti per valutare la produttività economica di un Paese. Singapore è il primo Paese asiatico nella top ten mondiale, seguito dal Giappone al sesto posto e da Hong Kong al settimo. Il Paese che ha guadagnato più posizioni dallo sorso anno è stato l’Olanda, che è passata dall’ottava alla quinta casella. Il tonfo più grande lo ha registrato il Brasile, che ha ceduto 18 posizioni retrocedendo alla 74ma, “vincendo” anche il titolo di peggior Paese del Brics. L’India ha guadagnato 16 posizioni arrivando alla 55.

Il Wef definisce la competitività “il sistema di istituzioni, politiche e fattori che determinano il livello di produttività di una economia, che a sua volta stabilisce il livello si prosperità che un Paese può raggiungere”. Gli indicatori giudicano aree come infrastrutture, innovazione e ambiente macroeconomico.

Il rapporto  manifesta che la maggior parte delle economie avanzate si è ripresa dalla crisi finanziaria, anche se rimangono alcuni segnali preoccupanti di una nuova tendenza che vede l’economia globale crescere ad una velocità minore rispetto al recente passato. Per esempio, se si confronta la crescita produttiva degli ultimi 10 anni con la decade precedente, molti dei Paesi dominanti hanno visto un rallentamento, con le uniche eccezioni di India e Cina.

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