20/09/2006, 00.00
PAKISTAN - VATICANO
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In Pakistan cristiani e musulmani studiano insieme il testo del discorso del Papa

di Qaiser Felix

L'incontro, in corso a Faisalabad, è stato voluto dalla Chiesa locale. Apprezzamenti per l'iniziativa dalla comunità musulmana: il testo integrale dell'intervento di Benedetto XVI a Regensburg verrà tradotto in urdu, in modo che i religiosi islamici possano approfondirne la comprensione.

Faisalabad (AsiaNews) – In Pakistan studiosi ed esponenti religiosi della comunità cattolica e musulmana stanno studiando insieme il testo del discorso del Papa a Regensburg, all'origine delle proteste islamiche. Promotori dell'incontro, in corso oggi al vescovado di Faisalabad, sono il vescovo locale, mons. Joseph Coutts e p. Aftab James Paul, responsabile diocesano per il dialogo interreligioso e l'ecumenismo. Per l'occasione è stato formato un comitato sotto la guida dello stesso Coutts; tra i membri il musulmano Pir Muhammad Ibrahim, quattro ulema e due sacerdoti cattolici.

Aprendo l'evento, mons. Coutts ha espresso "gioia" nel vedere riuniti musulmani e cristiani, ma allo stesso tempo, "dispiacere" per il generale fraintendimento delle parole del Papa in Germania. "Abbiamo voluto questo appuntamento – ha spiegato il presule - proprio per chiarire ai nostri fratelli musulmani il reale significato dell'intervento del pontefice". Mons. Coutts ribadisce che la discussa affermazione di Manuele II Paleologo, secondo il quale "dall'Islam non è venuto niente di buono", è solo una citazione e non il pensiero personale del pontefice.

Il vescovo di Faisalabad ha poi attaccato i media, che "hanno giocato un ruolo negativo" nel riportare il discorso, senza considerare che "la Chiesa cattolica ha buoni rapporti non solo con i musulmani, ma con tutte le religioni". Giovanni Paolo II, sottolinea il presule, ha svolto un ruolo importante nel dialogo interreligioso, "quello che ha fatto non può finire in pochi minuti!".

I membri della comunità musulmana hanno apprezzato l'iniziativa della Chiesa locale. Secondo Rana Khalid Mehmood è necessario dare "immediatamente" alla stampa pakistana le parole di mons. Coutts, in modo che "la gente capisca la situazione reale". Pir Muhammad Ibrahim è convinto dell'urgenza di procedere con logica: "Individuare per prima cosa la questione reale, poi, se ci sono problemi, chiarirli attraverso il dialogo con i nostri fratelli cristiani". "Abbiamo deciso - aggiunge - di tradurre il discorso originale del papa in urdu, in modo che i religiosi musulmani possano studiarlo e comprenderlo meglio". Secondo diversi studiosi intervenuti, al momento esistono degli elementi che vogliono distruggere l'armonia interreligiosa e i buoni rapporti tra cristiani e musulmani e a questo scopo aizzano le folle. "Per questo – dice Ibrahim – i cristiani, attraverso i media, devono spiegare al mondo il reale significato della riflessione del papa ed evitare altre incomprensioni".

Da parte cattolica, p. Khalid Rasheed, tra i partecipanti all'incontro di oggi, ricorda che Benedetto XVI ha lavorato molto a fianco di Giovanni Paolo II per il dialogo tra le religioni: "Il suo imminente viaggio in Turchia è finalizzato proprio a rafforzare questo processo, ma c'è chi lo vuole vanificare".

Al termine dell'incontro al vescovado, domani i partecipanti terranno una conferenza stampa.

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