14/03/2014, 00.00
MALAYSIA - CINA - STATI UNITI
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Aereo scomparso: ha volato (forse) per diverse ore, le ricerche si allargano all’Oceano Indiano

Gli esperti del governo Usa continuano le ricerche dell’MH370 a ovest della penisola malaysiana. E non escludono un caso di “pirateria dell’aria”. Due sistemi di comunicazione dell’aereo si sarebbero spenti in momenti diversi: i motori avrebbero trasmesso segnali per altre cinque ore. Studiosi cinesi: lieve evento sismico nel mar Cinese meridionale compatibile con schianto.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Gli esperti di Washington, chiamati a indagare sulla scomparsa del volo Malaysia Airlines MH370, stanno "spostando l'attenzione" verso "la regione dell'Oceano Indiano". Un funzionario statunitense, dietro anonimato, precisa tuttavia che l'allargamento del campo di ricerca non è motivato da nuove informazioni certe sulla sorte dell'aereo. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney spiega che "nuovi elementi di indagine" indicano di "ampliare" il settore delle indagini, finora concentrato nel mar Cinese meridionale nella porzione di mare che separa la Malaysia dal Vietnam. In mancanza di elementi certi che indicano un errore del pilota, un'esplosione in volo o un cedimento strutturale, gli esperti dell'antiterrorismo Usa non escludono inoltre un caso di "pirateria dell'aria", anche se restano ignoti autori e ragioni del gesto. 

Il Boeing è scomparso l'8 marzo scorso con 239 persone a bordo, la maggior parte delle quali di nazionalità cinese. Finora l'imponente campagna di ricerca avviata da decine di navi, caccia ed elicotteri di almeno otto nazionalità diverse non ha sortito alcun esito positivo. Dalla Casa Bianca spiegano che sulla base di "nuove informazioni", gli Stati Uniti hanno deciso di estendere le ricerche all'Oceano Indiano, a ovest della penisola malaysiana. Al contempo, fonti governative americane interpellate dalla Bbc invitano a non nutrire troppe aspettative perché le informazioni finora raccolte "non sono sufficientemente solide". 

Alle ricerche del velivolo si è unita anche l'India, che ha messo in campo alcuni mezzi della marina e dell'aviazione su richiesta del governo di Kuala Lumpur. Intanto alcuni elementi emersi nelle ultime ore - peraltro non confermati dalla Malaysia - sembrano confutare la tesi dell'incidente improvviso. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, i motori dell'aereo hanno continuato a trasmettere segnali ancora per 4 o 5 dopo la scomparsa del volo dai radar; se accertata, la notizia starebbe a indicare che l'MH370 ha continuato a volare e che può essere precipitato in un secondo momento nell'Oceano Indiano o atterrato in una località sconosciuta. 

A bordo vi era carburante sufficiente per viaggiare almeno altre quattro ore; fonti investigative, dietro anonimato, aggiungono che potrebbe aver percorso fino a 1600 km di distanza dal punto dell'ultimo segnale radar confermato. Nel frattempo due funzionari Usa hanno dichiarato all'emittente Abc che due diversi sistemi di comunicazione, presenti sull'aereo, sarebbero stati spenti in momenti diversi fra loro, corroborando la tesi del gesto volontario. Il sistema di trasmissione dati ha smesso di funzionare all'1.07 di notte, mentre il transponder - utile a rilevare localizzazione e altitudine del velivolo - si è spento una quindicina di minuti più tardi, verso l'1.21. 

A infittire una trama già di per sé intricata la notizia diffusa nelle ultime ore da un team di sismologi di una prestigiosa università cinese, che avrebbe registrato "un lieve evento sismico" nei mari che separano Malaysia e Vietnam l'8 marzo scorso. Questo fenomeno, avvertono gli esperti, potrebbe essere compatibile con lo schianto di un aereo in mare e, per questo, essere legato alla misteriosa sparizione del volo Malaysia Airlines. Il tremore è avvenuto alle 2.55 del mattino, a circa 150 km di distanza dalla punta sud del Vietnam. "Non è una zona sismica - affermano gli studiosi - e per questo guardando all'ora e al luogo, potrebbe essere legata alla scomparsa del volo MH370". 

Il Boeing 777-200 con 239 persone a bordo, di cui 12 membri dell'equipaggio, è sparito mentre sorvolava il mare a sud del Vietnam. A bordo, secondo la lista passeggeri, soprattutto cinesi (153), 38 malesi, 12 indonesiani, ma anche australiani, europei e americani. La Malaysia Airlines è considerata una compagnia di ottima qualità, che poteva vantare quasi quattro decenni senza incidenti gravi: il peggiore risale al 1977, quando morirono 100 persone. Negli ultimi anni, l'azienda ha però iniziato a inanellare perdite di bilancio a causa della competizione portata dal settore delle compagnie low-cost, tra le quali in particolare la connazionale Air Asia. Ogni giorno trasporta fino a 37mila passeggeri in 80 destinazioni di tutto il mondo. 

 

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