Manifestazione a sostegno di Poe si trasforma in uno scontro violento

Manila (AsiaNews) – Una manifestazione si è trasformata in uno scontro violento quando la polizia ha usato cannoni d'acqua per isolare alcune migliaia di sostenitori del candidato alla presidenza Fernando Poe Jr. La folla si era radunata fuori della Corte Suprema dove è iniziato il processo che deve stabilire la cittadinanza di Poe. I manifestanti hanno reagito lanciando pietre.

È in corso una battaglia legale per il candidato alla presidenza, popolare star del cinema d'azione, nato da madre americana e padre filippino, che deve dimostrare la sua cittadinanza filippina per poter concorrere alle elezioni. 15 giudici hanno ascoltato le testimonianze per stabilire se Poe è o no un "cittadino filippino di nascita".

Le autorità sono state informate che il palazzo presidenziale stava per essere preso d'assalto e hanno ordinato a 2000 poliziotti in tenuta antisommossa di circondare la corte. Nelle caserme militari vicine, 2700 soldati erano pronti a intervenire.

Le migliaia di manifestanti erano guidate da Ronald Lumbao, stretto alleato dell'ex presidente Joseph Estrada – molto amico di Fernando Poe Jr dal tempo in cui facevano gli attori.

Le autorità hanno affrontato un piccolo gruppo di sostenitori di Poe che si avvicinava a pochi metri dalla corte portando una bara nera che simboleggiava la morte della democrazia. Due di loro sono stati arrestati. Ismael Khan, portavoce della Corte Suprema, ha detto che la polizia tentava di bloccare i manifestanti che volevano oltrepassare il limite di 200 metri di distanza dall'edificio.

Gli ufficiali hanno permesso a 4000 sostenitori di Poe di radunarsi nel centro di Manila, dove hanno organizzato una manifestazione contro il governo, inneggiando a Fernando Poe Jr, ascoltando discorsi contro la corruzione dell'attuale presidente e chiedendo le sue dimissioni.

La prossima settimana sono attesi altri scontri, mentre i politici "a caccia" di voti radunano i poveri della città promettendo loro dei soldi. Il sindaco di Quezon City Feliciano Belmote ha riferito che "alcuni annotano nome, indirizzo e numero della scheda elettorale delle persone, chiedendo loro di partecipare ad alcune manifestazioni il 22 e 25 febbraio in cui pagheranno ai partecipanti tra i 300 e i 500 pesos". Le date delle manifestazioni coincidono con la famosa rivoluzione che nel 1986 ha portato alle dimissioni di Ferdinando Marcos.