Nuovo oleodotto per saziare il fabbisogno di energia di Pechino

Pechino (AsiaNews) – Per provvedere a un fabbisogno sempre maggiore di energia, la Cina otterrà il petrolio dai giacimenti occidentali del Kazakhstan grazie a un nuovo oleodotto, la cui costruzione è prevista per luglio o agosto prossimi. È quanto ha dichiarato il 24 febbraio Uzakbay Karabalin, presidente della compagnia statale kazaka KazMunaiGaz. Egli ha sottoposto al governo la documentazione tecnica e finanziaria relativa al tratto di propria competenza, Atasu-Alashankou, lungo 1300 chilometri. Il resto dell'oleodotto, lungo in totale 3 mila chilometri, sarà completato in fasi successive. All'inizio, la capacità dell'oleodotto sarà di 10 milioni di tonnellate annue e in seguito sarà portata a 20 milioni.

La costruzione dell'oleodotto era in discussione da molto tempo, ma finora i piani erano considerati irrealistici perché l'investimento era ritenuto troppo costoso. L'ingente fabbisogno cinese di energia, che le autorità fanno fatica a soddisfare, ha spinto a riconsiderare questo progetto.

Il Kazakhstan, con un'estensione di 2,7 milioni di chilometri quadrati e circa 15 milioni di abitanti, è il 9° paese al mondo per ampiezza di territorio, precedendo di poco l'Australia. È molto ricco di minerali ed è il terzo produttore mondiale di oro. La caratteristica che l'ha posto al centro del recente interesse di molte grandi imprese occidentali è che le aree con formazioni rocciose potenzialmente ricche di petrolio coprono ben il 62% del territorio. I giacimenti sottomarini del Mar Caspio costituiscono la maggiore scoperta petrolifera degli ultimi trent'anni

Finora il greggio kazako era esportato in Russia o nel Mediterraneo tramite i porti del Mar Nero. Secondo alcune stime, le riserve petrolifere del Kazakhstan ammontano a 9 miliardi di barili. Le autorità del paese hanno dichiarato di aver intenzione di triplicare le esportazioni entro il 2015, portandole a 3,2 milioni di barili al giorno. La Cina è il secondo maggiore importatore di petrolio al mondo.

In questi giorni è stata annunciata anche la costruzione di una zona franca al confine col Kazakhstan: un altro passo per rafforzare i legami economici e politici fra pechino e i paesi ricchi di petrolio dell'Asia centrale. La zona avrà un'estensione di 200 ettari (130 cinesi e 70 kazaki) e sarà collocata tra la prefettura autonoma di Yili Kazak (Xinjiang) e Alma-Ata (Kazakhstan). Godrà di un'amministrazione chiusa, tariffe ridotte a zero, libera circolazione di persone e beni. Nel 2006 vi sarà costruita una linea ferroviaria. Non è stato ancora comunicato quando la zona sarà operativa. Tuttavia, il Zhejiang Kasher Group, il più grande produttore al mondo di divani, è già presente a Horgos e ha stanziato un investimento iniziale di 200 milioni di yuan (circa 25 milioni di euro). Anche 8 o 9 compagnie ad avanzata tecnologia hanno annunciato che quest'anno inizieranno a lavorare nella zona. (MdO-MR)