Qualche segno di speranza nella crisi del clero

Città del Vaticano (AsiaNews)  - Alla conferenza stampa di presentazione della Lettera del Papa ai sacerdoti, mons. Csaba Ternyak, segretario della Congregazione per il Clero ha mostrato un quadro in chiaro-scuro della situazione del clero nel mondo, con qualche segno di speranza. Per fare ciò egli ha paragonato i dati del 2001 (gli ultimi disponibili) con quelli del 1961.

Allora, il  totale dei sacerdoti nel mondo era di 404.082 ( esclusi vescovi e diaconi); oggi invece sono 405.067. I cali più forti sono avvenuti in Europa  (da 250.859 a 206.765) e in America del Nord (da 71725 a 57988). Si registra invece una crescita nell'America Latina (da 43.202 a 63.159); in Africa (da 16.541 a 27.988); in Asia (da 25.535 a 44.446). "Il calo percepito in alcuni Paesi occidentali  - ha detto mons. Ternyak  –  è correlativo all'invecchiamento progressivo della popolazione locale, al fenomeno preoccupante della diminuzione delle nascite, e, infine, al fenomeno culturale dell'aumento del secolarismo".

La crescita del clero negli altri continenti dipende da elementi della cultura "dove è ancora significativa la procreazione e dove la cultura è meno intaccata dalla crisi religiosa".

Un contributo alla crescita delle vocazioni è venuto dalla testimonianza di questo Papa. Rispetto all'inizio del pontificato, il numero dei seminaristi maggiori è quasi raddoppiato e oggi sono 112.982,  rispetto ai 63.882 di 25 anni fa.

Un altro segnale positivo, secondo mons. Ternyak, è la tenuta delle vocazioni attuali rispetto a 25 anni fa. All'inizio del pontificato di Papa Wojtyla, "la proporzione di seminaristi che rinunciavano a questa via era di 9,09%"; attualmente "tale proporzione è scesa al 6,93%". "Nella storia della Chiesa  - ha concluso il prelato ungherese, "non abbiamo mai avuto tanti seminaristi studenti di filosofia e di teologia".

Mons. Ternyak ha sottolineato che una efficace pastorale vocazionale fra i giovani necessita di famiglie capaci di pregare e di sacerdoti capaci di dirigersi ai giovani, chiamandoli a seguire il loro esempio.

E prendendo spunto da quanto dice il Papa nella sua Lettera, a proposito della cura verso i "ministranti dell'altare" (i chierichetti), ha ricordato che "per molti di noi sacerdoti di oggi, il gruppo dei chierichetti, in parrocchia, è stata l'occasione per la scoperta e lo sviluppo della nostra vocazione, come del resto, anche il Papa stesso si riferisce alla sua storia personale".