"La Passione" ben accolta anche dai sud-coreani

Il Card. Kim: "Il film non è antisemita: dice della violenza e odio che c'è in ognuno di noi".


Seoul (AsiaNews) – La forza del film di Mel Gibson, "La Passione di Cristo" continua ad essere avvertita in tutto il mondo. Il film è arrivato nelle sale cinematografiche della Sudcorea il 2 aprile, con visione vietata però ai minori di 15 anni. I rappresentanti della Chiesa Cattolica e Protestanti hanno visionato il film nelle anteprime organizzate il 22 e il 24 marzo, per permettere alle guide religiose di preparare i fedeli alle problematiche che il film evoca. Il cardinale Stephan Kim e altri 400 fedeli si sono recati all'anteprima tenutasi allo JoongAng Theater di Seoul. Il cardinale ha negato che il film sia antisemita. E ha precisato che "in realtà, vuole mostrare che violenza e odio sono in ciascuno di noi".

La missionaria italiana suor Rosaria Longobardi, dell'ordine paolino della Congregazione di Gesù Buon Pastore e che fa parte della comunità cattolica internazionale presente a Seoul, ha detto che il film ha ricevuto una buona accoglienza  dagli spettatori e che chi l'ha visto è rimasto intimamente molto colpito dalla sofferenza di Cristo e dalla crudeltà della Sua morte, anche se il primo giorno di programmazione non ha registrato una grande attenzione da parte dei media. "Ovviamente, bisogna tener presente che si tratta di un film particolare - ha detto suor Rosaria, la quale ha sottolineato che comunque attira soprattutto i cristiani. "E' un film fatto molto bene e racconta la storia della Bibbia in modo molto fedele".

Funzionari della 20th Century Fox, che possiede i diritti di distribuzione, si sono mossi con molta cautela nell'introdurre il film in Corea e hanno affermato: "In Corea non ci saranno controversie; abbiamo prestato molta attenzione a che quanto tradotto rispettasse bene quanto scritto nella Bibbia. Abbiamo organizzato le anteprime con i rappresentanti religiosi perché abbiamo ritenuto importante conoscere prima il giudizio dei gruppi religiosi sul film".  Circa il 31,7 % dei sudcoreani è cristiano. Sin dal suo arrivo sugli schermi, il film ha già incassato in Asia oltre 2,3 milioni di dollari.