Madre Teresa, l’amore di Dio sotto le bombe dell’Iraq
Suor Raphael, che ha accompagnato la Beata a Baghdad nel 1991, racconta ad AsiaNews la testimonianza di fede e carità di Madre Teresa, “una fonte inesauribile di conforto ed amore, la più grande benedizione di tutta una vita”.
Bangalore (AsiaNews) – Madre Teresa di Calcutta “era sempre calma e risoluta nella sua missione, una fonte inesauribile di conforto e di amore, anche sotto le bombe che colpivano l’Iraq durante la prima Guerra del Golfo”. Lo dice ad AsiaNews suor Raphael, che per 14 anni ha vissuto la propria missione nell'insanguinato Paese mediorientale.
 
Attualmente, la religiosa dirige la casa delle Missionarie della Carità a Bangalore. Proprio qui verrà scoperta questa sera dall’arcivescovo, mons. Bernard Moras, una statua in fibra di vetro dedicata alla Beata. La scultura rientra in un progetto di festeggiamenti pubblici per ricordare il decimo anniversario della scomparsa di Madre Teresa, avvenuta il 5 settembre 1997.
 
Suor Raphael si è unita alle Missionarie della Carità nel 1960: “Madre Teresa era una vera madre, piena di amore e compassione, per me e per chiunque la incontrasse. Il momento più bello della mia vita è stato nel luglio del 1991, quando insieme ci siamo recate a Baghdad per cercare un posto dove aprire una nuova casa”.
 
La ricerca “è durata parecchio tempo, ma alla fine Madre Teresa ha approvato una vecchia casa della capitale. Appena siamo entrate, si è inginocchiata per terra a pulire una stanza. Dopo averla ripulita insieme in maniera perfetta, la Madre ha preparato un luogo dove poter adorare l’Eucarestia. Infine, ha invitato i nostri nuovi vicini ad adorare con noi il corpo di Cristo”.
 
Quell’adorazione “è stata veramente commovente. In mezzo al caos ed alla violenza, era tranquilla e risoluta nella sua missione. Davanti all’Eucarestia vi erano per la maggior parte donne, che nella guerra avevano perso mariti e figli. Madre Teresa era fra loro, con il rosario in mano, pregando silenziosamente”.
 
Nel corso della sua permanenza in Iraq, così come per tutta la sua vita, la Beata “è rimasta a disposizione di tutti, in ogni momento del giorno e della notte. Chiunque fosse sofferente, anche se nel cuore della notte, la trovava disponibile e pronta ad aiutare. Sembrava che non dormisse mai, anche se non ha mai mostrato cenni di stanchezza sul suo volto”.
 
Suor Raphael è convinta che aver conosciuto Madre Teresa sia “la più grande benedizione di tutta una vita. Mi ha mostrato il potere dell’Eucarestia e l’importanza della sua adorazione. E’ stata sempre una fonte inesauribile di amore e compassione per i deboli e gli ammalati. Grazie a lei, ho capito profondamente il valore dell’amore e del servizio caritatevole. Ho ricevuto molto, molto di più di quanto potrò mai rendere nel corso della mia intera vita”. (NC)