Muore vescovo sotterraneo di Yongnian. Era in isolamento da 2 anni
Mons. Giovanni Han Dingxian è morto di cancro. Entro poche ore la polizia ha cremato il corpo e l’ha seppellito. Nella sua diocesi vi è buona collaborazione fra cattolici ufficiali e sotterranei.
Roma (AsiaNews) - Mons. Giovanni Han Dingxian, vescovo sotterraneo di Yongnian è morto mentre era tenuto in isolamento dalla polizia. Secondo informazioni raccolte da AsiaNews il vescovo soffriva di cancro ai polmoni. Fra i cattolici ha destato però stupore il fatto che il suo corpo sia stato cremato a poche ore dal decesso e seppellito velocemente in un cimitero pubblico, senza i conforti religiosi.
 
Secondo un sacerdote della diocesi di Yongnian (Hebei), il vescovo, che era scomparso nelle mani della polizia da 2 anni, è stato portato all’ospedale di Shijiazhuang. Lì la polizia ha chiamato alcuni dei suoi parenti più stretti a visitarlo e poco dopo il prelato è caduto in coma. Aveva 68 anni.
 
La diocesi ufficiale di Handan (che comprende anche i territorio della diocesi sotterranea di Yongnian), ha dato indicazione di celebrare messe in suffragio per il vescovo Han. Nel territorio vi è una buona collaborazione fra Chiesa ufficiale e Chiesa sotterranea.
 
Mons. Han ha sempre vissuto nella comunità cattolica sotterranea. Nel 1960 è stato arrestato per “attività controrivoluzionarie” e mandato in un campo di lavoro forzato nel nord della Cina a lavorare come contadino. Liberato nel ’79, dopo la presa di potere di Deng Xiaoping, è divenuto prete nell’86 e nell’89 è stato ordinato vescovo non ufficiale di Yongnian.
 
Nel novembre ’99 è stato arrestato dalla polizia per aver predicato un ritiro a delle suore e condannato a 4 anni di prigione. In seguito, per la sua buona condotta, è stato portato in un edificio della polizia, dove è stato in isolamento per altri 2 anni. Secono fonti di AsiaNews, il vescovo era trattato con rispetto dalla polizia, che gli permetteva di celebrare la messa, ma gli proibiva ogni contatto con l’esterno. I fedeli, però, ricordano che ogni tanto potevano vederlo da lontano, quando lui si affacciava alla finestra dell’appartamento situato al 4° piano.
 
Nel 2005 è stato sequestrato e portato in un luogo sconosciuto e da allora nessuno ha saputo più niente di lui fino alla morte. Per la sua liberazione AsiaNews aveva lanciato una campagna che aveva trovato appoggio anche nel Parlamento europeo e presso la Conferenza episcopale americana.