Guida islamica per pregare nello spazio
Due astronauti malaysiani sono candidati per una missione spaziale russa. Il Consiglio islamico prevede alcune “esenzioni” all’ortodossia, perché in assenza di gravità è difficile pregare in ginocchio, lavarsi con acqua, rivolgersi a La Mecca quando si fa il giro del mondo 16 volte al giorno. E sarà "rinviato" il digiuno del Ramadan.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Nello spazio un islamico non ha l’obbligo di inginocchiarsi per pregare, se l’assenza di gravità lo rende troppo difficile, e per lavarsi può usare una salvietta umida invece che l’acqua. Ieri il Consiglio nazionale malaysiano della Fatwa ha approvato le “regole di condotta” per gli astronauti islamici nello spazio.

Due malaysiani, entrambi islamici e scelti tra migliaia di candidati, sono infatti tra i partecipanti a un corso di addestramento in Russia per selezionare l’equipaggio per una missione spaziale di 11 giorni che partirà il 10 ottobre, proprio durante il sacro mese del Ramadan. Ma nello spazio senza gravità è difficile inginocchiarsi per pregare, o rivolgersi verso La Mecca quando il missile compie il giro della Terra 16 volte al giorno. Per questo, dopo mesi di discussione e due seminari internazionali, il Consiglio ha pubblicato ieri un opuscolo di 12 pagine che spiega i “Doveri islamici sulla stazione spaziale internazionale”.

Ammesse anche altre facilitazioni, rispetto all’ortodossia. Se rispettare i gesti rituali è impossibile, il fedele può pregare “anche soltanto con la mente”; gli orari di preghiera saranno basati sul tempo della stazione e l’obbligo di pregare rivolti verso La Mecca è affidato alla “capacità” dell’astronauta di individuarla. Durante la missione è consentito sospendere il digiuno del Ramadan, che sarà però recuperato “subito dopo il ritorno”.