Papa: la libertà religiosa è “insopprimibile, inalienabile ed inviolabile”
Il rispetto della religione, che comprende il diritto a cambiare fede, serve anche a smentire quei gruppi di terroristi che su di essa basano i pretesti per attaccare l’Occidente. Che deve lottare contro il terrorismo, ma senza rinunciare mai ai principi dello Stato di diritto. Quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta, la pace stessa è minacciata.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – Il diritto alla libertà religiosa, che comprende quello di cambiare fede, è “insopprimibile, inalienabile ed inviolabile” ed il suo rispetto consente anche di smentire quei terroristi che usano la religione a pretesto per attaccare il mondo occidentale. Libertà di religione, tutela della vita e della famiglia sono alcuni degli ambiti che Benedetto XVI ha indicato come fondamentali per a formazione di una coscienza politica che permetta di costruire un modo basato sulle “vere esigenze della giustizia”. Occasione dell’intervento papale, l’udienza, oggi a Castel Gandolfo, con i partecipanti all’incontro promosso dall’Internazionale democratica di centro e Democratico cristiana (IDC).
 
Il concetto intorno al quale è ruotato l’intervento di Benedetto XVI è che esistono principi fondamentali tra loro correlati e che quando i diritti umani sono violati, “è la stessa dignità della persona ad essere ferita; se la giustizia vacilla, la pace è in pericolo”. Preoccupante, in questo quadro, è la crisi della famiglia e l’idea che siano “legittimi” aborto ed eutanasia. “L’esperienza – ha detto il Papa - dimostra che quando la verità dell’uomo è oltraggiata, quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta, la pace stessa è minacciata, il diritto rischia di essere compromesso e, come logica conseguenza, si va incontro a ingiustizie e violenze”.
 
Quanto alla libertà religiosa, essa “risponde, infatti, all’intrinseca apertura della creatura umana a Dio, Verità piena e Bene sommo e la sua valorizzazione costituisce un’espressione fondamentale di rispetto della ragione umana e della sua capacità di verità”. “Non si può – ha proseguito - escludere Dio dall’orizzonte dell’uomo e della storia! Ecco perché va accolto il desiderio comune a tutte le tradizioni autenticamente religiose di mostrare pubblicamente la propria identità, senza essere costretti a nasconderla o mimetizzarla”.
 
“Il rispetto della religione – ha detto ancora Benedetto XVI - contribuisce, inoltre, a smentire il ripetuto rimprovero di aver dimenticato Dio, con cui alcune reti terroristiche cercano pretestuosamente di giustificare le loro minacce alla sicurezza delle società occidentali. Il terrorismo rappresenta un fenomeno gravissimo, che spesso arriva a strumentalizzare Dio e disprezza in maniera ingiustificabile la vita umana. La società ha certo il diritto di difendersi, ma questo diritto, come ogni altro, va sempre esercitato nel pieno rispetto delle regole morali e giuridiche anche per quanto concerne la scelta degli obiettivi e dei mezzi. Nei sistemi democratici l'uso della forza non giustifica mai la rinuncia ai principi dello stato di diritto. Si può, infatti, proteggere la democrazia minacciandone le fondamenta? Occorre dunque tutelare strenuamente la sicurezza della società e dei suoi membri, salvaguardando tuttavia i diritti inalienabili di ogni persona. Il terrorismo – ha concluso il Papa - va combattuto con determinazione ed efficacia, nella consapevolezza che, se il male è un mistero pervasivo, la solidarietà degli uomini nel bene è un mistero ancor più diffusivo”.