Papa: pregate per la piena comunione tra cattolici ed ortodossi
Benedetto XVI all’udienza generale ricorda che è in corso a Ravenna la riunione della Commissione mista per il dialogo teologico tra le due Chiese, alla quale si era ipotizzata la presenza dello stesso Papa e del Patriarca ecumenico.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Nuovo appello per l’unità dei cristiani, ed in particolare per quella tra cattolici ed ortodossi, da parte di Benedetto XVI che, al termine dell’udienza generale, ha chiesto ai fedeli di pregare per il buon andamento dell’incontro in corso a Ravenna della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme.
 
Al termine dell’incontro settimanale con i fedeli, ai 20mila presenti in piazza San Pietro – tra loro anche una delegazione di buddisti, proveniente dallo Sri Lanka - Benedetto XVI ha ricordato che è in corso a Ravenna in questi giorni la decima sessione plenaria della Commissione mista. Essa “affronta un tema teologico di particolare interesse ecumenico: ‘Conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa – Comunione ecclesiale, conciliarità e autorità’. Vi chiedo – ha concluso il Papa - di unirvi alla mia preghiera affinché questo importante incontro aiuti a camminare verso la piena comunione tra cattolici e ortodossi, e si possa giungere presto a condividere lo stesso Calice del Signore”.
 
La riunione della Commissione mista è cominciata lunedì scorso e proseguirà fino a domenica. All’incontro prendono parte 30 delegati cattolici e 30 ortodossi ed è guidato dai due copresidenti: il cardinale Walter Kasper presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, e il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas del Patriarcato ecumenico. In occasione del viaggio di Benedetto XVI in Turchia, nel novembre scorso, era stata lanciata l’idea della presenza a Ravenna del Papa e del patriarca Bartolomeo, come segnale forte della volontà delle due Chiese di procedere verso la piena unità. Contro tale ipotesi, a quanto si è detto, si sono schierati alcuni leader ortodossi, in primo luogo il patriarca di Mosca, sostenendo che nell’ortodossia non esiste una gerarchia di tipo cattolico – con un solo capo – e che il primato del patriarca ecumenico – a differenza di quello del papa – è solo “di onore”.
 
La Commissione, che al termine dei suoi lavori dovrebbe pubblicare un documento congiunto, è stata istituita da Giovanni Paolo II e dal patriarca ecumenico Dimitrios I il 30 novembre 1979, ad Istanbul. Gli incontri hanno esaminato varie questioni, ma furono sospesi per sei anni, fino all’anno scorso, per il profondo dissidio esistente a proposito delle Chiesa cattoliche di rito orientale, i cosiddetti uniati.
 
Oggi, prima del suo appello ecumenico, Benedetto XVI, nel suo discorso ha proseguito nell’illustrazione delle figure dei “padri della Chiesa”, parlando di Sant’Ilario di Poitiers. Vissuto nel IV secolo, questo “grande vescovo” è stato ricordato soprattutto “per la difesa della fede nella divinità di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Dio come il Padre”. Lottò contro gli ariani, che consideravano Gesù una “creatura, eccellente, ma creatura”, per affermare invece la divinità di Gesù. Egli, nelle parole del Papa, “insiste sulla teologia trinitaria a partire dalla formula del Battesimo dataci dal Signore stesso: ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
 
Per lui, è stata l’ultima osservazione di Benedetto XVI, “solo in Cristo trova salvezza l’umanità”. Gesù, infatti, assumendo l’umanità ha assunto in se la natura di ogni uomo. “Proprio per questo il cammino verso Cristo è aperto a tutti” anche se è richiesta sempre la conversione personale.