Da sole le fabbriche cinesi di acciaio inquinano più del resto del mondo
Pechino produce circa il 51% delle emissioni di carbone per l’industria dell’acciaio. Per fare una tonnellata di acciaio sono emesse 2 tonnellate di anidride carbonica e Pechino produce circa 500 milioni di tonnellate di acciaio annue. Esperti: la situazione peggiorerà.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Da sola, la Cina produce circa il 51% delle emissioni di anidride carbonica delle fabbriche mondiali di acciaio, ed in tale settore è così diventata il maggior inquinatore al mondo. Così ha dichiarato l’Istituto internazionale per il ferro e l’acciaio (Iisi), che raccoglie le maggiori industrie d’acciaio del mondo, il 9 ottobre a Berlino durante l’annuale riunione.

Philippe Varin, capo esecutivo del Corus Group Plc, commenta che “in Cina ci sono impianti poco efficienti”. “I Paesi neoindustrializzati debbono impiegare la migliore tecnologia”. Inoltre le fabbriche cinesi usano meno rottami ferrosi per produrre acciaio, per cui debbono bruciare più carbone, con aumento delle emissioni. Secondo l’Iisi, per ogni tonnellata di acciaio che esce dagli altiforni sono emesse circa 2 tonnellate di anidride carbonica.

Nel 2006 la produzione mondiale di acciaio è stata di 1,26 miliardi di tonnellate. La sola Cina si stima che nel 2007 raggiunga i 500 milioni e si prevede che la sua produzione dovrà quasi raddoppiare entro il 2010 per soddisfare la domanda interna.

L’industria dell’acciaio è la più inquinante, dopo quelle chimica e del cemento, per l’emissione di gas serra. Ma i Paesi che hanno firmato il protocollo di Kyoto per la limitazine dell’inquinamento producono solo il 39% del totale e ciò fa dire all’Iiisi che nel prossimo futuro “è probabile che la concentrazione totale di gas serra aumenti, piuttosto che diminuire”.