Papa: Tutti gli uomini devono diventare santi
Benedetto XVI sottolinea che il destino di ogni uomo รจ divenire "simile" a Colui che l'ha creato. Un ricordo anche della Commemorazione dei fedeli defunti, che la Chiesa celebra domani 2 novembre.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La santità non è “un privilegio” riservato “a pochi eletti”; “diventare santo è il compito di ogni cristiano, anzi, potremmo dire, di ogni uomo!”. Nel giorno che la Chiesa dedica alla solennità di Tutti i Santi, prima della preghiera dell’Angelus coi pellegrini in piazza san Pietro, Benedetto XVI ha voluto spiegare cosa sia la santità, spesso considerata un ideale morale raggiungibile da pochi, o qualcosa di inutile e sorpassato per l’uomo del nostro tempo. “In ultima analisi – ha spiegato il pontefice – [la santità] consiste nel vivere da figli di Dio, in quella "somiglianza" con Lui secondo la quale sono stati creati”. E ha aggiunto: “Tutti gli esseri umani sono figli di Dio, e tutti devono diventare ciò che sono, attraverso il cammino esigente della libertà. Tutti Iddio invita a far parte del suo popolo santo. La ‘Via’ è Cristo, il Figlio, il Santo di Dio: nessuno giunge al Padre se non per mezzo di Lui (cfr Gv 14,6)”.

Il papa ha anche ricordato che “agli inizi del Cristianesimo, i membri della Chiesa venivano chiamati anche ‘i santi’”, a indicare la realtà e il destino di tutti i fedeli: “Il cristiano, infatti, è già santo, perché il Battesimo lo unisce a Gesù e al suo mistero pasquale, ma deve al tempo stesso diventarlo, conformandosi a Lui sempre più intimamente”.

Legata a questa festa, che aiuta “il nostro cuore” a oltrepassare “i confini del tempo e dello spazio”, dilatandolo  “alle dimensioni del Cielo”, vi è la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, la giornata – fissata per il 2 novembre - che la Chiesa nel mondo dedica alla preghiera per tutti i morti. “Alla nostra preghiera di lode a Dio e di venerazione degli spiriti beati, che oggi la liturgia ci presenta come ‘una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua’ (Ap 7,9), si unisce la preghiera di suffragio per quanti ci hanno preceduto nel passaggio da questo mondo alla vita eterna. Ad essi domani dedicheremo in modo speciale la nostra preghiera e per essi celebreremo il Sacrifico eucaristico. In verità, ogni giorno la Chiesa ci invita a pregare per loro, offrendo anche le sofferenze e le fatiche quotidiane affinché, completamente purificati, essi siano ammessi a godere in eterno la luce e la pace del Signore”.

Ai molti fedeli che pregavano sotto la pioggia, Benedetto XVI ha ricordato che “al centro dell’assemblea dei Santi, risplende la Vergine Maria, ‘umile ed alta più che creatura’ (Dante, Paradiso, XXXIII, 2)”. “Ponendo la nostra mano nella sua – ha concluso il pontefice -  ci sentiamo animati a camminare con più slancio sulla via della santità. A Lei affidiamo il nostro impegno quotidiano e La preghiamo oggi anche per i nostri cari defunti, nell’intima speranza di ritrovarci un giorno tutti insieme, nella comunione gloriosa dei Santi”.

Foto: CPP