I fondamentalisti minacciano la distruzione totale del gigantesco Buddha della Swat
Nella valle dello Swat, zona nord-occidentale del Paese, alcuni militanti islamici hanno attaccato per la seconda volta in meno di un mese la gigantesca immagine sacra. Distrutte testa, spalle e piedi, mentre i militanti minacciano un terzo, ed ultimo, attacco.
Islamabad (AsiaNews) – Un gruppo composto da alcuni estremisti islamici ha colpito per la seconda volta in meno di un mese il gigantesco Buddha scavato nella roccia della valle dello Swat, nella parte nord-occidentale del Pakistan.
 
Nonostante le diverse richieste di protezione, il governo non è intervenuto in alcun modo per difendere la statua, alta più di 40 metri, la seconda per importanza dopo quelle (oramai distrutte) di Bamiyan, in Afghanistan.
 
Il primo attacco, complice l’inesperienza degli estremisti, non aveva prodotto danni irreparabili, ma questo secondo ha distrutto la faccia, le spalle ed i piedi dell’immagine sacra. Al momento, i militanti minacciano un terzo, definitivo assalto.
 
Vishakha N. Desai, presidentessa indiana dell’Asia Society, scrive: “Nel 2001, il mondo intero è rimasto a guardare con orrore mentre i talebani afgani distruggevano i Buddha di Bamiyan. I leader culturali e politici di quasi tutto il globo hanno condannato il gesto. Eppure, in Pakistan si è ripetuto impunemente lo stesso disastro”.
 
La valle dello Swat è considerata una sorta di “diga” fra la zona settentrionale del Paese, teatro di innumerevoli scontri fra le fazioni pro-talebane e l’esercito. Al momento, complice lo stato di emergenza proclamato dal presidente Musharraf lo scorso 3 novembre, essa è però quasi del tutto sguarnita di protezione.