In India studiosi cattolici di islam vogliono rispondere ai 138
di Nirmala Carvalho
In un incontro a New Delhi circa 80 esperti hanno esaminato e discusso la lettera dei 138 saggi musulmani al Papa al fine di studiarne una risposta. Apprezzamento per un testo ritenuto un’importante “piattaforma teologica, su cui costruire ponti”. Proposta la traduzione in urdu della missiva.
New Delhi (AsiaNews) – In India esperti cattolici di cristianesimo ed islam hanno intenzione di scrivere una risposta alla lettera dei 138 saggi musulmani al Papa e ai leader cristiani. L’idea è stata discussa in un incontro che il 20 gennaio scorso, alla Scuola San Saverio di New Delhi, ha visto circa 80 studiosi riflettere sulle prospettive aperte dalla missiva inviata a Benedetto XVI nell’ottobre 2007. Ad organizzare l’evento è stata la Islamic Studies Association (ISA). Fondata nel 1979 dalla Commissione per il dialogo e l’ecumenismo della Conferenza episcopale indiana, l’Associazione è composta da cattolici impegnati nel dialogo con la comunità musulmana.
 
Padre Victor Edwin, del Segretariato gesuita per il dialogo, riassume ad AsiaNews i contenuti dell’incontro. In primo luogo è stato evidenziato il valore del testo “un dono dei leader musulmani a tutti i cristiani, interessati al dialogo con l’islam”. Gli studiosi cattolici indiani ritengono la lettera una “dimostrazione che anche il mondo islamico mira a più profonde relazioni con il cristianesimo e a lavorare insieme per la pace”. Per questo, conclude p. Edwin, la lettera dei 138 va vista come una buona  “piattaforma teologica su cui costruire ponti”.
 
Dal canto suo un altro gesuita p. George Gispert-Sauch, presente all’incontro, ha proposto di tradurre la missiva anche in urdu così da poterla “condividere con amici e istituzioni musulmane” in India.