Un cinese è il nuovo economista capo della Banca mondiale
Justin Lin Yifu, nativo di Taiwan ma fuggito in Cina, è uno dei massimi esperti economici cinesi, specie per lo sviluppo delle zone rurali. La sua nomina vuole anche consentire maggiore coinvolgimento di Pechino nel lavoro della Bm per lo sviluppo “responsabile” dei Paesi poveri.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente della Banca mondiale (Bm) Robert Zoellick ha annunciato ieri la nomina del cinese Justin Lin Yifu come economista capo. La scelta è ritenuta un riconoscimento della maggiore importanza mondiale della Cina, ma anche come il tentativo di coinvolgerla sempre più nell’attività della Bm.

Lin è uno dei maggiori esperti economici cinesi, consigliere del governo centrale e professore dell’università di Pechino. Nativo di Taiwan, è emigrato in Cina a nuoto nel 1979 dall’isola di Kinmen, a meno di 3 chilometri dalle coste del Fujian. Qui ha studiato economia e in seguito ha preso un dottorato in economia all’università di Chicago (Usa).

Sono famosi i suoi studi sullo sviluppo economico del suo Paese, con speciale attenzione alla realtà rurale ed alla ridistribuzione della ricchezza. Ha fondato il Centro cinese per le ricerche economiche, gruppo di esperti dell’università di Pechino. E’ convinto assertore della bontà del modello di sviluppo cinese, “perché – ha detto di recente al China Business News - la Cina è riuscita a trasformare la sua economia e a sostenere una rapida crescita per lungo tempo. Tutti vogliono capire come ha fatto”.

“Lin – ha spiegato Zoellick – ha grande esperienza nello sviluppo delle zone rurali, ci porterà la sua esperienza e inoltre, con probabilità, ci permetterà di collaborare meglio con la Cina”. Zoellick, da quando ha assunto la carica nel luglio 2007, ha aumentato i rapporti della Bm con la Cina, cercando di coinvolgerla nel lavoro dell’ente in Africa. Quando era vicesegretario di Stato Usa, Zoellick ha definito la Cina come un “responsabile sostegno” della comunità internazionale e le ha chiesto di agire in modo corrispondente al suo crescente prestigio. Pechino concede importanti prestiti alle Nazioni africane e da loro riceve petrolio e minerali. La Cina è il maggior destinatario degli aiuti delle Bm, ma lo scorso dicembre per la prima volta ha contribuito al fondo della Bm per i Paesi poveri.