New Delhi prolunga il visto della Nasreen, scrittrice anti-velo
Concesso un prolungamento di 6 mesi. Permangono però le limitazioni alla libertà di movimento e di espressione. La scrittrice promette di auto-censurarsi, mentre il governo mette al bando i suoi libri dal Bengala occidentale.
New Delhi (AsiaNews) – Il governo indiano ha concesso un prolungamento di 6 mesi al visto di Taslima Nasreen, la scrittrice bengalese nel mirino dell’integralismo islamico per il contenuto dei suoi libri, giudicati “blasfemi”. Per ottenere questa concessione, però, la Nasreen ha dovuto promettere di cancellare alcune frasi dal suo prossimo libro, ritenute “controverse”.
 
La scrittrice è da tempo nel mirino del fondamentalismo. Lo scorso agosto era stata attaccata da una folla di manifestanti all'uscita del club della stampa di Bangalore dopo il lancio di uno dei suoi libri, Shodh (Vendetta) scritti nella lingua locale, il telugo. Dopo un editoriale su un settimanale a favore dei diritti delle donne, un gruppo musulmano indiano ha messo sulla sua testa una taglia di 500 mila rupie.
 
Nasreen, che ha 46 anni e una laurea in medicina, ha abbandonato il suo Paese negli anni ’90 dopo la fatwa contro il libro "Vergogna" (in bengalese "Lajja") e si è rifugiata in Europa. Le sue opere sono bandite in Bangladesh. Da tre anni ha ottenuto l’ospitalità e la protezione dell'India e si è stabilita a Calcutta che considera una seconda patria. Ha anche chiesto la cittadinanza indiana.
 
La scrittrice si trova in una residenza sicura di New Delhi, dopo essere stata costretta lo scorso novembre a lasciare la sua casa di Calcutta: qui era stata minacciata di morte. Il governo ha bandito le sue opere dallo Stato del Bengala occidentale, dove un quarto della popolazione è di fede islamica.
 
Commentando la decisione, la Nasreen dice: “Sono contenta di aver ottenuto un nuovo visto, ma le limitazioni alla mia libertà di movimento e di espressione rimangono”. In conclusione, ha poi sottolineato che “tornerà presto a Calcutta”.