I russi credono in Dio e pensano che la Chiesa deve dare sostegno alla morale sociale
di Maria Anikina
Un sondaggio evidenzia come il 42% degli intervistati si considera “religioso” ed il 16% prega una o più volte al giorno. Per il 45% è “soddisfacente” il grado di influenza della Chiesa sulla politica statale.
Mosca (AsiaNews) – La maggioranza dei russi crede in Dio, si ritiene religiosa e appartenente all’ortodossia, ritiene che nella fede si trovi in primo luogo il senso della vita e dell’eternità e che la Chiesa abbia soprattutto il compito di offrire sostegno alla morale sociale. Sono alcuni dei risultati di un sondaggio condotto in febbraio dall’Analytical Center di Yuri Levada.
 
Secondo la ricerca, il 42% della popolazione si considera religioso, il 33% “non molto religioso” e solo un quinto (il 20%) dice di non esserlo affatto. La convinzione religiosa appare più forte sia tra le persone meno abbienti che negli appartenti agli strati sociali più alti, nelle donne (51% contro il 30% degli uomini) e con l’aumento dell’età (18-24 anni - 29%, 25-39 - 38%, 40-54 - 44%, più di 55 - 49%).
 
Cresce l’appartenenza alla Chiesa ortodossa: se ne sentono membri il 71% degli intervistati (era il 60% nel 2004 ed il 69% nel 2007). Ci sono poi il 5% di musulmani, l’1% di cattolici il 5% di atei ed un 15% che dice di non seguire alcuna fede.
 
Descrivendo le proprie convinzioni, un terzo degli intervistati dice di “credere che Dio esiste e di non avere dubbi su questo”, il 21% di “credere che Dio esiste, ma di avere a volte dei dubbi”, un 14% di crederci a volte. Un 20% non crede in Dio: un 9% afferma di non essere sicuro e che la sua esistenza non si può provare, un altro 11% spiega di credere in qualche “alto Potere”, ma non in Dio.
 
Alla domanda: “che cosa la gente trova nella religione”, il 31% risponde “norme morali per la vita quotidiana”, il 12% “consolazione e sostegno per i dolori”, l’11% “salvezza per la vita eterna” e la stessa percentuale “purificazione dell’anima”. Per il 36%, inoltre, la religione dà il senso della vita, il 29% ritiene che aiuti ad essere più tolleranti ed a sopportare le condizioni sfavorevoli ed il 18% ritiene che gli sia necessaria, in quanto credenti. Un 22%, invece, afferma che non dà alcun senso alla propria vita. E il 34% non prega mai, contro il 7% che lo fa “varie volte al giorno” ed un 9% “una volta al giorno”. C’è poi un 10% per il quale pregare “è obbligatorio almeno una volta a settimana” ed un 16% che lo fa alcune volte al mese. Il restante 24% prega più raramente.
 
Quanto al ruolo della Chiesa nella vita sociale, essa è ritenuta in primo luogo quello di dare sostegno alla morale sociale (46%), poi servire ai bisogni spirituali (37%), promuovere le idee di carità e perdono (31%), aiutare i poveri (30%), conservare le tradizioni culturali (29%). Un 15% ritiene invece che le organizzazioni religiose non dovrebbero interferire “per niente” con la vita sociale. Nel sondaggio del 1998, questa era la convinzione dell’11% degli intervistati. Diminuiti invece (22% contro il 27%) quanti ritengono che la Chiesa deve dare sostegno la convivenza sociale, nazionale e politica. Comunque, per il 45% i russi giudica soddisfacente il grado di influenza della Chiesa sulla politica statale, il 18% ritiene che sia eccessiva e un identico 18% che dovrebbe essere maggiore. Il 19% ha trovato difficile rispondere alla domanda.