Libano, Arabia, Egitto boicottano l’incontro di Damasco
di Paul Dakiki
La Siria è additata come responsabile per lo stallo nell’elezione del presidente a Beirut. I Paesi arabi temono l’influenza crescente dell’Iran.

Beirut (AsiaNews) – Il Libano ha deciso di non prendere parte al summit della Lega araba che si terrà a Damasco il 29 marzo. Anche il presidente egiziano Mubarak sembra intenzionato a non partecipare. L’Arabia saudita invierà invece un diplomatico di basso profilo. Il ministro libanese dell’informazione Ghazi Aridi ha dato la notizia accusando la Siria di essere una diretta responsabile del blocco in cui versa la nazione, che dallo scorso novembre non riesce a darsi un presidente.

L’elezione del nuovo presidente è frenata dalle pretese dell’opposizione guidata da Hezbollah, sostenuta dalla Siria, e dal timore del campo anti-siriano, divenuto obbiettivo di molti attentati terroristi.

Anche l’Arabia saudita e l’Egitto, i maggiori Paesi della Lega araba accusano Damasco di frenare le elezioni libanesi. Per questo Riyadh ha deciso di inviare solo un rappresentante di basso profilo al summit. Finora anche il presidente egiziano sarà assente dall’incontro.

La Lega araba soffre di conflitti interni, dovuti alle differenti visioni su problemi quali il conflitto israele-palestinese, il rapporto con gli Stati Uniti e Israele. Ultimamente i Paesi arabi sono anche preoccupati dell’incremento dell’influenza iraniana e sciita nella regione, che sostiene Hezbollah in Libano e Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo il leader druso Walid Joumblatt, l’Iran, attraverso la Siria, dominerà anche il summit di Damasco.