La giunta organizza i brogli per far passare la Costituzione
In vista del referendum del 10 maggio sulla nuova Costituzione, i responsabili di seggio ricevono ordine di annullare le schede con la preferenza “no”; gli scrutatori, invece, devono “convincere” gli elettori per il “sì”. I generali neppure considerano l’ipotesi di una sconfitta alle urne.
Yangon (AsiaNews) – La nuova Costituzione birmana deve passare. I generali al potere non hanno neppure preso in considerazione l’ipotesi di una vittoria dei “no” al referendum del prossimo 10 maggio. Per questo – raccontano fonti attendibili di AsiaNews in Myanmar - stanno organizzando in città e campagne i brogli elettorali con cui riusciranno ad intascare la vittoria alle urne.
 
Le intimidazioni si realizzano ad ogni livello: nei villaggi gli abitanti vengono minacciati con tre anni di prigione se non si esprimeranno per il “sì”; i responsabili di ogni seggio elettorale sono stati istruiti ad annullare le schede contrarie alla nuova Carta; ogni seggio ha 17 scrutatori volontari che hanno ricevuto ordini per convincere gli elettori a porre la loro preferenza per il “sì”. Stesse pressioni sono arrivate anche agli impiegati statali: i medici ospedalieri, ad esempio, dovranno “aiutare” i pazienti ricoverati a mettere la croce sul “sì”. Secondo indiscrezioni trapelate da funzionari governativi, il regime militare non ha nessuna strategia per affrontare una eventuale sconfitta alle urne: “Hanno già deciso di vincere la consultazione popolare”.
 
Di pari passo con quella sotterranea, si inaugura sui media di Stato la campagna ufficiale per il “sì”. Lo scorso 11 aprile sul Myanma Ahlin Newspaper si poteva leggere: “Democrazia e libertà non possono essere raggiunte con le proteste e le agitazioni…ma solo sostenendo la Costituzione nel prossimo referendum”.
 
Il teso integrale della Carta è stato messo in vendita solo lo scorso 9 aprile, ma non si conosce il numero delle copie pubblicate. Sembra che nelle zone rurali non sia ancora arrivato. Il quotidiano della dissidenza The Irrawaddy, riferisce che chi si è recato il giorno stesso nelle librerie cittadine per acquistarlo ha avuto come risposta: “Già esaurito”. La nuova Costituzione, cui si oppongono i democratici, gli studenti ed i monaci buddisti, riserva il 25 per cento dei seggi in parlamento ai militari e permette all’esercito di dichiarare a suo piacimento lo stato d’emergenza. Per prevenire ogni futuro emendamento, si stabilisce che modifiche alla Costituzione devono essere proposte dal 75 per cento dell’organo legislativo e approvate da tutti gli elettori.