La giunta birmana arresta più di 20 attivisti per il no al referendum
Il gruppo marciava a Sittwe, indossando la t-shirt con scritto “no”, come protesta contro la nuova Costituzione dei militari. Tra i manifestanti anche membri della Lega nazionale per la democrazia.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità birmane hanno arrestato 23 attivisti per la democrazia che ieri marciavano pacificamente indossando la ormai nota t-shirt con scritto “no”, come segno di protesta contro il referendum costituzionale del 10 maggio. La dimostrazione si è svolta a Sittwe, nell’ovest del Paese. A dare la notizia è stato Nyan Win, portavoce di Anug San Suu Kyi, la leader della Lega nazionale per la democrazia (Lnd). In vista dell’appuntamento alle urne il regime ha emanato una serie di leggi che vietano di parlare contro la nuova Costituzione.
 
Nyan Win ha sottolineato che il partito non è in grado di dire quanti membri della Lnd – che di recente ha aderito a questo tipo di protesta - partecipavano alla marcia. “Sappiamo che alcuni sono già stati rilasciati, ma non possiamo confermare che tutti siano già liberi”, ha aggiunto il portavoce.
 
I monaci di Sittwe, Stato di Rakhine, sono stati tra i più attivi promotori delle manifestazioni pacifiche di settembre contro la giunta, represse nel sangue dai generali. Il bilancio ufficiale dei morti, stando all’Onu, sarebbe di 31 vittime. Ma gruppi per i diritti umani parlano di centinaia di scomparsi. Il referendum sulla nuova Costituzione sarà il primo appuntamento alle urne per i birmani dal 1990, quando il regime rifiutò di riconoscere la vittoria della Lnd. Da allora Aung San Suu Kyi ha passato 12 anni agli arresti. I generali assicurano che il referendum porterà ad elezioni multipartitiche nel 2010, ma attivisti denunciano che la nuova Carta servirà solo a rafforzare la stretta e il controllo dell’esercito sulla popolazione.