L’attacco del governo al santuario di Sheshan produce i suoi frutti: dimezzati i pellegrini
Secondo i dati del santuario, ad oggi soltanto 5mila persone hanno compiuto il pellegrinaggio. Lo scorso anno, nello stesso periodo, erano stati 11mila. Presenti per tutto il tempo agenti in borghese.

Shanghai (AsiaNews/Ucan) – La forte sorveglianza del governo ed i mille ostacoli posti dalla polizia locale sono riusciti a ridurre in maniera considerevole l’afflusso di pellegrini al santuario di Nostra Signora di Sheshan, nei pressi di Shanghai, nonostante l’inizio di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna.

Nei primi giorni del mese dello scorso anno, oltre 11mila persone avevano visitato la chiesa ed il santuario, posti su una collina, mentre quest’anno il numero si ferma a 5mila. Fonti locali puntano il dito contro il blocco del traffico ordinato dal governo di Shanghai, l’obbligo di ottenere il permesso della polizia per effettuare il pellegrinaggio e la pressione del governo sulle diocesi cattoliche tesa a scoraggiare le visite.

Secondo un cattolico di Shanghai, il 30 aprile scorso il governo ha organizzato degli autobus gratuiti – con posti prenotati – per portare i pellegrini a Sheshan durante la festa nazionale del Lavoro (i primi 3 giorni di maggio). Erano presenti circa 350 fedeli, con 90 seminaristi ed una dozzina di suore, che hanno partecipato alla messa all’interno della chiesa, dedicata a Maria Ausilio dei cristiani. Presenti per tutto il tempo circa 100 agenti di polizia in borghese.

Il primo maggio, oltre mille persone hanno partecipato ad una processione mariana e ad una messa celebrata dal vescovo ausiliare di Shanghai mons. Joseph Xing Wenzhi. Questi, parlando ai fedeli, ha ricordato l’importanza di pregare non solo per le proprie intenzioni, ma anche per la pace nella nazione, le vittime dell’incidente ferroviario dello Shandong, i bambini avvelenati dell’Anhui e per le prossime Olimpiadi. Era presente anche il 92enne mons. Luigi Jin Luxian, apparso in buona salute.