Pyongyang accusa Seoul di "rapire" i profughi del Nord

Seoul (AsiaNews/AFP) – La Corea del Nord ha bollato come "rapimento programmato" il massiccio trasferimento di profughi verso la Corea del Sud. La dichiarazione di Pyongyang, è la prima ufficiale sull'esodo che negli ultimi due giorni ha visto arrivare a Seoul, circa 457 nord coreani. I rifugiati avrebbero attraversato il confine con la Cina per poi raggiungere il Vietnam. Secondo Pyongyang il "rapimento" è stato organizzato "da Seoul e dai suoi complici".

"Questo rapimento ben organizzato e programmato è un atto terroristico, un crimine commesso alla luce del giorno", ha dichiarato ieri il portavoce del Governo. "La Corea del Sud e i suoi complici la pagheranno cara", ha aggiunto.

La situazione della libertà e la crisi sanitaria e alimentare in Corea del Nord continua a spingere molti cittadini a cercare rifugio in altri Paesi, spesso quelli confinanti. Cifre ufficiali dicono che dal '53, quando si è conclusa la guerra di Corea, 5 mila nord-coreani sono fuggiti al sud. Il numero è aumentato in modo significativo negli ultimi anni: 1.285 nel 2003, almeno 1.140 nel 2002 e 583 nel 2001. Su una popolazione di circa 23 milioni di persone, oltre 13 milioni – circa il 57% della popolazione - soffrono di malnutrizione. Secondo stime delle Nazioni Unite, nel momento peggiore tra il 1995 e il 1997, vi sono stati tra i 2 e i 3 milioni di morti.

Il trasferimento dei profughi nei giorni scorsi, circondato dal segreto, è avvenuto con due distinti voli charter il primo dell'Asian Airlines, con 230 passeggeri e l'altro della Korean Air, con gli altri 227.

Un gruppo umanitario per i rifugiati ha dichiarato di aver lavorato mesi per garantire la sicurezza del loro passaggio in Corea del Sud e che Seoul ha chiesto il silenzio stampa sul viaggio da Ho Chi Minh City. Esperti dichiarano che questa sarebbe stata una delle condizioni chiave poste dal Vietnam per partecipare all'operazione. Alcuni sostengono che Hanoi ha tenuto all'oscuro Pyongyang sull'accaduto: proprio la scorsa settimana, il vice ministro degli esteri nord coreano, Kim Young-il era in visita in Vietnam.

Secondo fonti diplomatiche, i due Paesi comunisti intrattengono stretti legami, con uno scambio di aiuti umanitari e alimentari e di tecnologie militari. "Sembra che il Vietnam stia sostenendo un delicato gioco diplomatico", ha dichiarato Carl Thayer, esperto di sicurezza e Vietnam presso l'Accademia militare di difesa australiana. Pur mantenendo i suoi rapporti con Pyongyang, infatti, non deve mettere a rischio la sua posizione con la Corea del Sud, con la quale intrattiene stretti legami commerciali.

Nonostante la Corea del Nord abbia accusato Seoul di "creare seri ostacoli" nelle relazioni tra le due Coree, analisti affermano che non sarà questo episodio a danneggiare i rapporti tra i due Paesi.

"Come al solito Pyongyang alza la voce, ma quando ha bisogno di qualcosa dal Sud, aiuti economici o alimentari, subito torna disposta al dialogo", ha detto Park Joon-young, esperto di geopolitica a Seoul.