Terremoto, neve di gennaio, caro-carbone: in Cina scarseggia l’energia
Per la mancanza di carbone chiusi 39 impianti per 6,37 gigawatt. Nel Sichuan danneggiati “davvero tanti” impianti idroelettrici. Non sono ancora riparati i danni per le nevicate di gennaio.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La mancanza di carbone ha costretto a fermarsi 39 centrali elettriche per una produzione di 6,37 gigawatt. Dopo i gravi danni causati dal terremoto del Sichuan e per le pesanti nevicate di gennaio, il Paese rischia gravi carenze energetiche per l’estate.

A rischio la produzione in molti altri impianti, specie nell’Hebei, nell’Hunan, nella Mongolia interna e nell’Anhui, con carbone sufficiente per soli 4-5 giorni. Il prezzo del carbone è molto aumentato negli ultimi mesi, ma il governo ha mantenuto per l’energia i prezzi fissati a metà 2006, per contenere l’inflazione. Per cui molti impianti producono in perdita e riducono al minimo le riserve di carbone per contenere i costi, con il rischio di doversi fermare se i rifornimenti ritardano.

Nel Sichuan “davvero molti impianti idroelettrici sono stati danneggiati dal terremoto e stiamo deviando elettricità da altre province per supplire la carenza energetica”, spiega Lu Jian, portavoce della State Grid Corp. of China, primo distributore d’elettricità del Paese.

La situazione è grave perché permangono gravi danni causati dalla neve, che ha reso inagibili il 7% delle centrali alimentate a carbone. I due disastri insieme hanno causato alla State Grid. perdite per almeno 20,5 miliardi di yuan (circa 2 miliardi di euro). Lu conclude che “c’è una scarsità nazionale di energia”, ma si dice fiducioso “di superare le difficoltà, con l’aiuto del governo”, se ci saranno forti ulteriori investimenti.