Demolita l’antica sinagoga di Dushanbe per farci un palazzo presidenziale
Il nuovo complesso avrà parchi e fontane e per fargli posto è stato abbattuto un intero quartiere. Gli ebrei nel Paese sono circa 1.000 e non hanno i fondi per costruire un’altra sinagoga.

Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) – Demolita l’unica sinagoga di Dushanbe e l’intera zona nel centro della città per costruire un nuovo lussuoso palazzo presidenziale con parchi e fontane.

Per le centinaia di ebrei della capitale questa sinagoga è sempre stata non solo un luogo di culto, ma anche di incontro e dove i numerosi loro poveri potevano avere un pasto caldo gratuito. Ora il governo offre un terreno per costruire una nuova sinagoga, lontano dal centro. Ma la comunità ebraica non ha i fondi per costruirla e spera di ricevere sussidi statali.

La demolizione di un intero quartiere storico del centro città è iniziata nel 2005 e ha lasciato senza casa centinaia di residenti. Nel febbraio 2006 i bulldozer hanno spianato un vecchio bagno rituale, una macelleria ebraica e aule per l’insegnamento religioso. I lavori sono stati fermati per le proteste della comunità ebraica internazionale e persino dell’Unesco. Ma nel 2008 il tribunale distrettuale di Firdavsi (Dushanbe) e poi la corte di appello hanno autorizzato le autorità a riprendere la demolizione.

La sinagoga risale ai primi anni del 1900, quando a Dushanbe c’erano almeno due quartieri ebraici. L’Unione sovietica nel 1952 ha nazionalizzato questa sinagoga e chiuse le altre, ma ha permesso ai fedeli di continuare a pregarci.

Abe Davit Gurevich, rabbino capo per l’Asia centrale, spiega a Radio Free Europe che quando l’Urss è crollata c’erano in Tagikistan almeno 15mila ebrei. Ma in seguito la gran parte di loro è emigrata in Israele o in occidente e ora ce ne sono solo circa mille.