La Corte Suprema condanna una setta neo-pagana
La setta degli inglinisti di Omsk –sospettata di razzismo – si appella alla Corte Europea per i diritti umani

Omsk (AsiaNews) – La Corte Suprema della Federazione russa ha confermato, la scorsa settimana,  la decisione del tribunale di Omsk sullo scioglimento dell'associazione religiosa dei "Vecchi credenti inglinisti". L'azione legale contro la setta, una delle tante espressioni del neopaganesimo diffuso in Russia, era stata intrapresa dal dipartimento locale del Ministero di giustizia nel marzo 2003. Secondo l'accusa la comunità è colpevole di "diffondere, attraverso i suoi testi (i Veda slavo-ariani), l'idea della supremazia della razza bianca alimentando l'odio inter-etnico".

Tra gli inglinisti, infatti, sono proibiti i matrimoni misti e vi sono forti richiami al nazismo. Il loro simbolo di identificazione - "kolovrat"- ricorda  una svastica e il saluto, con la mano destra tesa, è come quello nazista. Una legge adottata dalla Federazione russa nel 2002 vieta l'utilizzo di ogni genere di simbolo nazista in quanto "offende la memoria della vittoria dei russi nella seconda guerra mondiale". Altro reato che i giudici attribuiscono alla setta è quello di incitare al non rispetto del potere costituito. I Veda, infatti, insegnano a vivere "non secondo le leggi della società, che privano l'uomo della Libertà, ma secondo quelle dell'Unico Dio".

"La dottrina inglinista  non contiene alcuna dichiarazione anti-razziale. Incoraggia semplicemente a preservare e custodire le tradizioni e la cultura di ogni popolazione", ha dichiarato Lidia Okhimenko, legale della setta. Per quanto riguarda i simboli, la difesa fa notare che la svastica è poggiata a 45° all'interno di un cerchio bianco su sfondo nero, mentre gli inglinisti utilizzano solo il rosso e il blu.

Il fallito tentativo di appellarsi alla Corte suprema per ora non segna la fine della comunità religiosa di Omsk. La setta ha intenzione di rivolgersi alla Corte europea per i diritti umani e a quella Costituzionale russa per chiedere la revisione della legge contro i simboli richiamanti il nazi-fascismo. Secondo, la Okhimenko, diverse altre comunità religiose hanno lo stesso problema degli inglinisti. "I simboli proibiti dalla legge sono gli stessi che molte confessioni utilizzano e che provengono dalla tradizione indù. Se la applicassimo letteralmente, molti templi buddisti, simboli cristiani e monumenti dovrebbero essere eliminati", ha aggiunto l'avvocato.

Cosciente della difficoltà di applicare e interpretare questo tipo di legge, l'amministrazione di Mosca ha già provveduto a specificare che "l'utilizzo di tali simboli è permesso in contesti artistici, documentari storici o scientifici".

La Chiesa inglinista di Omsk è stata fondata nel 1992. L'anno successivo i suoi fedeli hanno inaugurato il "Tempio della Saggezza di Perun" e aperto seminari maschili e femminili. La comunità si autofinanzia e riceve alcuni aiuti da sponsor soprattutto del settore commerciale. Gli inglinisti di Omsk sono circa 3mila.

Gli inglinisti usano chiamarsi "vecchi credenti ortodossi", senza però alcun legame con i Vecchi credenti responsabili, nel XVII secolo, dello scisma all'interno della Chiesa ortodossa russa. Il nome si basa sulla  parola "inglia", che sta per "infinità". La dottrina di questa setta religiosa è costituita da un retroterra multiforme: riprende numerose idea occidentali, indù e simboli del paganesimo russo precristiano. Secondo gli ideologi della nuova "credenza" il neopaganesimo non è una fede, ma piuttosto una non-fede che ha i propri dei, ma rappresentano più che altro le forze della natura. Le feste sono in sintonia con i cicli delle stagioni. Non esistono divieti e regole precise e neppure riti obbliganti. (MA)