Crollo delle scuole nel Sichuan: i genitori delle vittime vogliono portare una petizione a Pechino
A Beichuan, dove sono morti 1000 ragazzi, i parenti stanno raccogliendo firme per portarle nella capitale. Ma attendono dopo le Olimpiadi. A due mesi dal terremoto, proibito a genitori e giornalisti avvicinarsi alle scuole crollate.

Beichuan (AsiaNews) – I genitori di Beichuan, che hanno perso i figli nel terremoto del Sichuan, hanno deciso di andare a Pechino per presentare una petizione ai massimi leader e ottenere giustizia. Secondo loro la scuola media di Beichuan – e quasi tutte e scuole della regione - è crollata in pochi secondi per difetti di costruzione: poco cemento armato, assenza di criteri antisismici. I genitori attribuiscono queste carenze alla corruzione dei segretari di partito e capi villaggio, che hanno intascato i soldi degli stanziamenti, riducendo il livello di sicurezza. Nella scuola di Beichuan sono morti circa 1000 ragazzi. In tutto almeno 7 mila fra giovani e bambini sono periti sotto le macerie.

I genitori hanno deciso di raccogliere firme e portarle a Pechino. Ma essi stessi pensano sia meglio attendere dopo le Olimpiadi . “Anche se andiamo adesso, essi [i leader] non avranno tempo di ascoltarci, essendo presi dalle Olimpiadi”, ha dichiarato un residente di Beichuan al South China Morning Post.

Dopo quasi 2 mesi dal terremoto, le scuole crollate sono avvolte da personale di sicurezza che vieta a genitori e giornalisti di avvicinarsi. Il problema delle scuole “fatte di tofu” (il budino di soia, molle e fragile) è scomparso da tempo dai giornali. Per i parenti di Beichuan, andare a Pechino è l’ultima strada per ottenere giustizia.

Secondo dati ufficiali, funzionari corrotti hanno sottratto oltre l’85% dei fondi destinati all’edilizia scolastica nel Sichuan, mettendo le basi per il disastro del terremoto.