I Redentoristi di Hanoi chiedono al governo di garantire il rispetto della legge
In un appello urgente alle massime autorità statali, i religiosi chiedono il rilascio di coloro che sono stati illegalmente arrestati, la punizione degli agenti responsabili di violenze e la fine delle infondate pretese delle autorità comunali sui terreni di proprietà dei Redentoristi e della parrocchia di Thai Ha.
Hanoi (AsiaNews) – Immediato rilascio di coloro che sono stati ingiustamente arrestati, punizione di chi è responsabile di percosse e violenze nei confronti di persone che pacificamente partecipavano ad una veglia di preghiera, fine delle illegali pretese sulla proprietà dei Redentoristi di Hanoi e della parrocchia di Thai Ha: sono le richieste avanzate dai Redentoristi e dai parrocchiani in un appello urgente presentato alle autorità statali, a partire dal presidente della Repubblica e dal Primo ministro.
 
In una lettera, che porta la data del 29 agosto, i cattolici ricostruiscono quanto accaduto la sera precedente, quando “i nostri parrocchiani erano intenti ad una pacifica veglia di preghiera (nella foto) di fronte al Dipartimento di pubblica sicurezza del distretto di Dong Da, allo scopo di chiedere al Dipartimento di rispettare la legge, mettendo fine alla illegale detenzione di persone innocenti e di rilasciare coloro che erano stati arrestati nel corso di un illegale raid” della polizia. “Numerosi agenti delle unità mobili – prosegue il racconto – hanno usato bastoni elettrici ed altri attrezzi per attaccare e disperdere barbaramente i partecipanti alla veglia”.
 
“Come risultato di questa azione – prosegue l’appello – numerosi parrocchiani sono stati gravemente feriti, altri sono stati battuti fino a perdere coscienza, numerosi sono stati portati via e ancora non sono state fornite spiegazioni”. “L’incidente è accaduto in pieno giorno in una importante strada di Hanoi ed ha provocato scandalo non solo fra i parrocchiani, ma anche tra gli spettatori, quelli che abitano nelle vicinanze di Via Thai Ha, che sono stati testimoni del trattamento selvaggio inferto ai fedeli”.
 
L’appello torna quindi a chiedere la fine delle “incostituzionali e illegali pretese” delle autorità comunali sui terreni di proprietà dei Redentoristi e della parrocchia di Tahi Ha.
 
“Chiediamo al governo – termina l’appello – di fermare questi inumani e brutli atti di vioenza come quelli che la scorsa sera hanno coinvolto innocenti. Confidiamo nella Giustizia e nella Verità”.