Domani la prima passeggiata cinese nello spazio
Parte oggi il razzo Shenzhou VII con 3 uomini a bordo, che proverà la prima passeggiata nello spazio. Esperti: il programma spaziale cinese è guidato dai militari e può avere utilizzi anzitutto bellici. Già si parla di una stazione spaziale cinese.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Parte oggi il razzo Shenzhou VII (“Nave celeste”), in serata dal Centro di lancio satellitare Jiuquan in una zona remota del Gansu. E’ la prima missione con 3 astronauti e prevede la prima passeggiata nello spazio (forse domani), 341 chilometri sopra la Terra.

Media e politici celebrano l’orgoglio della Cina, 3° Paese (dopo Usa e Russia) a mandare l’uomo nello spazio, e ovunque ci sono i volti sorridenti e le dichiarazioni dei 3 astronauti. Al sito web della statale Xinhua arrivano messaggi email come: “Shenzhou VII, sei l’orgoglio della Nazione”. “Al di sopra delle difficoltà la Cina decolla”.

“Abbiamo fiducia, determinazione e capacità per compiere il primo passo della Nazione nello spazio esterno” ha detto ieri l’astronauta Jing Haipeng, quasi richiamando le recenti acclamate performance degli atleti cinesi alle Olimpiadi. Anche il comandante della missione, il colonnello Zhai Zhigang (sono tutti e 3 militari, membri del Partito comunista e piloti di aerei caccia), ripete che sono “fisicamente, psicologicamente e tecnicamente pronti” per il viaggio.

E’ anche la terza  missione umana, dopo che nell’ottobre 2005 lo Shenzhou VI è volato intorno alla Terra per 5 giorni con 2 astronauti. Durante la missione, che durerà almeno 60 ore, sono previsti vari esperimenti scientifici e prove di manovre manuali, come pure l’invio di dati attraverso il satellite per telecomunicazioni Zhongxing I.

Ma i progetti vanno molto oltre e Jiao Weixin, scienziato spaziale dell’Università di Pechino, dice che questa “passeggiata” “è utile per [la costruzione di] una stazione spaziale. Poniamo le fondamenta per il futuro”.

E’ anche un grande successo per i militari, che conducono in segreto il programma spaziale, con  un costo che secondo stime ufficiali è stato di 18 miliardi di yuan (1,8 miliardi di euro) fino al 2003. Analisti osservano che i dati ottenuti da simili progetti possono avere utilizzo militare, anche considerato che per inviare 3 astronauti nello spazio occorre una navicella molto più pesante e molta maggiore potenza che per le precedenti missioni. I 3 si divideranno i compiti: mentre Zhai sarà fuori nello spazio, un altro sarà di appoggio nella camera d’equilibrio e il terzo sarà nella capsula di rientro per dirigere il razzo.

Andrei Yang Nien-dzu, esperto militare di Taipei, dice al South China Morning Post che “ora i missili di Pechino sono in grado di lanciare veicoli super-pesanti, come satelliti militari di comunicazione, molto più pesanti di quelli con scopi civili”. “La tecnologia per guidare” una missione con 3 astronauti “aiuterà molto Pechino verso la futura creazione di una stazione spaziale”. Inoltre aiuterà la Cina a sviluppare una tecnologia innovativa, nel tentativo di affrancarsi da quella estera (anzitutto Usa) finora utilizzata.

Un anno fa Pechino ha abbattuto un proprio vecchio satellite con un missile lanciato da terra, mostrando una tecnologia molto avanzata e suscitando il timore di una corsa agli armamenti spaziali.