Scontri fra esercito turco e Pkk, 38 morti e due soldati dispersi
Nella notte le truppe di Ankara hanno aperto il fuoco contro una offensiva dei separatisti curdi, nella zona a sud-est del Paese, lungo il confine con l’Iraq. È di oltre 40mila vittime il bilancio della guerra ventennale fra governo e Pkk, che lotta l’indipendenza della regione curda.

Ankara (AsiaNews/Agenzie) – Violenti scontri nella notte fra esercito turco e ribelli del Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan che si batte per l’indipendenza della regione. Secondo le stime ufficiali vi sono 15 morti fra le truppe di Ankara e 23 vittime fra i ribelli curdi, mentre non si hanno ancora notizie di due soldati che potrebbero essere stati rapiti dai guerriglieri. Quello della scorsa notte è uno dei più violenti attacchi contro l’esercito turco ad opera dei separatisti curdi; teatro degli scontri la città di Semdinli – nella provincia sud-orientale di Hakkari – al confine fra Turchia e Iraq.

In un comunicato diffuso agli organi di stampa, il portavoce dell’esercito turco sottolinea che “i militari hanno aperto il fuoco in risposta a un assalto nella notte ad opera di miliziani del Pkk, uccidendone alcuni”, senza peraltro specificare il numero dei caduti. La Turchia ha più volte accusato i separatisti – che da oltre 20 anni conducono una guerra per ottenere l’indipendenza della regine curda – di attentati e attacchi bomba in diverse città del Paese, rispondendo alle violenze con raid aerei contro postazioni e punti sensibili delle milizie del Pkk.

Dal 1984 a oggi sono più di 40mila le vittime del conflitto fra separatisti ed esercito governativo; dall’inizio dell’anno le truppe di Ankara hanno lanciato una serie di incursioni lungo i territori al confine con l’Iraq per colpire postazioni dei ribelli. Il mese scorso il premier turco Erdogan aveva chiesto al Parlamento posticipare la scadenza del mandato – che si dovrebbe concludere alla fine di ottobre – per portare avanti una massiccia campagna di operazioni militari contro basi del Pkk nel nord dell’Iraq.