Panico nei mercati dell’Asia dopo il tonfo di Wall Street
Tokyo a meno 10%; Hong Kong, Seoul, Singapore, Bangkok oltre meno 7%; Shanghai meno 3,9. Jakarta chiude a tempo indefinito, dopo aver perso il 21%. Si attende l’incontro dei G7, ma c’è molto scetticismo. Le assicurazioni Yamato dichiarano bancarotta.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – In tarda mattinata tutti i mercati asiatici registrano perdite pesanti, dopo che Wall Street ha raggiunto il suo livello più basso negli ultimi 5 anni, perdendo fino al 7%.

L’indice Nikkei di Tokyo è sceso del 10%; tutti gli altri mercati –Sydney, Seoul, Hong Kong, Singapore, Bangkok – scendono oltre il 7%; Shanghai è scesa del 3,9 in apertura di seduta.

Il tuffo profondo avviene nonostante un’azione concertata dei governi mondiali stia cercando di salvare il mercato finanziario. Gli Usa hanno approntato un piano di emergenza con 700 miliardi di dollari; oggi la Banca centrale di Tokyo ha immesso nel mercato 5500 miliardi di yen (circa 4i miliardi di euro); la Banca centrale europea ha iniettato 100 miliardi di euro. Tali operazioni servono a riparare le brece nel sistema bancario e riaprire i canali di credito.

Oggi a Washington i 7 Paesi più ricchi (G7) si incontrano per discutere la crisi, ma gli investitori sono scettici sulle possibilità di trovare soluzioni; il presidente Usa George W Bush parlerà alla nazione per rassicurare dal panico.

Mentre l’indice di Tokyo raggiunge il punto più basso dal 1987, la compagnia di assicurazione Yamato Life dichiara bancarotta: è la prima vittima della crisi in Giappone.

In Indonesia dall’8 ottobre il mercato è chiuso a tempo indefinito: nei giorni scorsi aveva perso oltre il 21%.

Intanto il valore dell’oro continua a salire, mentre il prezzo del petrolio scende al livello più basso da 12 mesi, raggiungendo gli 83 dollari al barile.