Chiesta a Colombo una nuova politica economica contro la fame
di Melani Manel Perera
Iniziativa di un gruppo, in occasione della Giornata mondiale del cibo, per rendere la produzione alimentare maggiore e piĆ¹ sana, coinvolgendo la popolazione.

Colombo (AsiaNews) – Per la Giornata mondiale del cibo, ieri 16 ottobre, in Sri Lanka il gruppo Campaign for People’s Solutions to Food Crisis (Cpsf) ha lanciato iniziative concrete, per combattere la scarsità di cibo coinvolgendo l’intera popolazione.

“Dovremmo invece chiamarla la Giornata mondiale per la mancanza di cibo”, ironizza Cpsf, ricordando la crisi alimentare che colpisce lo Sri Lanka, come l’intero mondo. Sandun Thudugala, uno dei responsabili del gruppo, spiega ad AsiaNews che “il nostro Paese è uno dei più colpiti, in un anno il prezzo dl cibo è cresciuto in un modo che non ha precedenti. Insieme agli altri problemi del Paese, questo può comprometterne il futuro”.

Il Cpsf ha lanciato una raccolta di firme di adesione alle proposte che vogliono sottoporre al governo. Davanti alla stazione di Colombo, hanno incontrato la gente per discutere il problema e distribuito migliaia di volantini con le proposte.

Thudugala spiega che vogliono “rendere la gente più consapevole del problema. A dicembre consegneremo al governo questa petizione con le firme. La petizione: ‘Dichiarazione delle organizzazioni popolari sugli alti prezzi alimentari: tempo per un vasto cambiamento nella politica economica’, è già stata presentate in 16 distretti del Paese e ha ottenuto l’approvazione e il sostegno delle masse. Migliaia di persone di ogni condizione sociale hanno approvato i nostri suggerimenti ritenendoli una valida alternativa”.

Questi attivisti sono critici verso la globalizzazione, il libero commercio, la c.d. rivoluzione verde, ritenuti insufficienti ad affrontare la carestia e la malnutrizione nel Paese.

Invece, insieme ad altri 250 gruppi, propugnano “una completa trasformazione dell’agricoltura”, che va trasformata in “agricoltura ecologica che ripristini le capacità rigenerative della natura”. Contro i monopoli per le coltivazioni e i commerci, valorizzando la piccola proprietà terriera, come il pescatore, il pastore e tutti gli altri piccoli produttori di cibo. “Così da assicurare a tutti l’alimentazione, anche ai poveri e a chi ha bassi redditi”.