Papa: non bisogna avere paura di essere cattolici e buoni cittadini
La frase pronunciata da Benedetto XVI parlando ai vescovi taiwanesi. La loro “unità spirituale” con i cattolici della terraferma, “che costantemente ricordo nella preghiera”. L’impengo per l’evangelizzazione, la cura delle famiglie e dei migranti.
Città del Vaticano (AsiaNews) - I cattolici possono essere buoni cittadini: è il messaggio che Benedetto XVI ha indirettamente rivolto al governo cinese oggi, ricevendo i vescovi di Taiwan per la loro quinquennale visita “ad limina”. I vescovi ed i cattolici di Taiwan, ha detto, sono “una vivente testimonianza che, in una società ordinata secondo giustizia, non bisogna avere paura di essere fedeli cattolici e buoni cittadini”.
 
Il Papa ha parlato della Cina continentale con i presuli taiwanesi, collocandola all’interno della “responsabilità pastorale” che tutti i vescovi hanno, insieme con il Papa, per la Chiesa universale.  “Nel vostro caso – ha proseguito – ciò significa una affettuosa preoccupazione per i cattolici della terraferma, che costantemente ricordo nella preghiera”. “Prego – ha aggiunto poi - che, come parte della grande famiglia cinese, possiate continuare ad essere spiritualmente uniti ai vostri fratelli del continente”. Altra frase che dovrebbe suonare bene alle orecchie di Pechino.
 
Nel ricordo dei 150 anni della evangelizzazione cattolica dell’Isola, Benedetto XVI ha poi lodato la volontà dei vescovi di promuovere “unità dei cuori e delle menti per portare il Vangelo tra i non credenti” e per formare coloro che hanno già ricevuto il battesimo e la cresima. Di formazione il Papa ha parlato anche a proposito dei sacerdoti, definita “cruciale” per “mettere continuamente al centro dell’attenzione la comprensione della loro missione e abbracciarla con fedeltà e generosità”.
 
Una particolare sottolineatura, infine, Benedetto XVI ha dedicato alla cura dovuta alla famiglia ed ai migranti. “La vostra profonda preoccupazione per il bene delle famiglie e della società nel suo insieme – ha detto ai vescovi - vi spinge ad aiutare le coppie a conservare l’indissolubilità delle loro promesse matrimoniali. Non stancatevi nel promuovere una giusta legislazione civile e politiche di protezione della sacralità del matrimonio. Difendete questo sacramento – ha concluso – da tutto quello che può arrecargli danno, specialmente la deliberata presa della vita nei suoi stadi più vulnerabili”.
 
Quanto ai migranti, il Papa ha espresso compiacimento per l’impegno di accoglienza preso dai cattolici e per l’azione della Chiesa “per promuovere leggi e politiche che proteggano i diritti umani dei migranti”.