Il premier Abhisit riesce a tenere il discorso inaugurale
Ha dovuto rinviarlo di un giorno e spostarlo al ministero degli Esteri, dopo che migliaia di manifestanti hanno bloccato da giorni il parlamento. Nel discorso parla anzitutto di rilanciare l’economia e il turismo. Ma i dimostranti promettono altre proteste.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Il neonominato primo ministro Abhisit Vejjajjva è riuscito oggi a tenere il suo discorso inaugurale. Ma ha dovuto farlo presso il ministero degli Esteri, per le grandi manifestazioni di protesta che dal 28 dicembre notte bloccano il parlamento e hanno fatto annullare il discorso previsto per ieri.

Centinaia di dimostranti in camicia rossa hanno marciato anche sul ministero degli Esteri, ma sono stati tenuti lontano da un cordone di polizia. Nel discorso, trasmesso dalla televisione in diretta, Abhisit ha sottolineato la necessità di superare la crisi politica, che ha visto 4 primi ministri nel 2008 e la paralisi del governo.

Ha sottolineato come questi contrasti, culminati nell’occupazione e nel blocco degli aeroporti, rischiano di sprofondare il Paese nella recessione, specie per la conseguente crisi dell’industria del turismo e la perdita di fiducia degli investitori esteri. Ha anche annunciato interventi urgenti del governo per 8,6 miliardi di dollari per stimolare l’economia e aiutare le povere aree rurali del nord e nordest del Paese.

I dimostranti in camicia rossa (20mila in piazza il 28 dicembre, oltre 9mila intorno al parlamento dalla notte del 28), sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, protestano per la caduta del precedente governo pro-Thaksin, sostenuto da partiti che hanno vinto le elezioni,. Ma il governo è stato costretto a dimettersi dopo ampie proteste nazionali e dopo che il 2 dicembre la Corte costituzionale ha ordinato lo scioglimento del People’s Power Party, il partito di maggioranza, e di altri due partiti minori già appartenenti alla coalizione di governo. I dimostranti accusano Abhisit di essere giunto al potere con l’aiuto dei militari e con indebite pressioni per avere i voti di piccoli partiti e chiedono “lo scioglimento del parlamento e il ritorno del potere al popolo” con nuove elezioni, come dice il loro leader Chalerm Yoobamrung.

Esperti osservano che i dimostranti “copiano” la tattica di protesta e di ostruzionismo pubblico praticata dagli oppositori del precedente governo, vicini ad Abhisit.