Oltre 100 firmatari di Carta 08 interrogati o bloccati dalla polizia cinese
La polizia minaccia di accusare i sostenitori di “cospirazione per far cadere il governo”. I servizi internet di Google, Yahoo e Baidu censurano il documento, ma la diffusione c’è. I firmatari sono arrivati a 7300.

Pechino (AsiaNews) – A un mese dal lancio ufficiale di Carta 08, le autorità cinesi continuano a fare pressioni sui firmatari con interrogatori, fermi e arresti, minacciandoli di conseguenze se non cancellano la loro firma dal documento.

Almeno 101 persone sono state fermate in 17 province e 3 municipalità. Secondo il Chrd (Chuna Human Rights Defenders) il numero è ancora maggiore perché molti di quelli che hanno subito vessazioni temono di rendere pubblica la notizia. Fino ad ora almeno 7300 persone hanno firmato il documento che domanda alla Cina il rispetto delle Convenzioni internazionali sui diritti civili e politici  - già firmati da Pechino, ma mai attuati – e una trasformazione della società in senso democratico, davvero “a servizio del popolo”.

Gli interrogatori della polizia mirano a scoprire chi sono gli estensori del documento e come si diffonde. Alcuni accademici che hanno firmato sono stati minacciati di licenziamento da parte delle autorità universitarie. L’interrogatorio della polizia termina spesso con una minaccia: rinunciare pubblicamente al sostegno a Carta 08, oppure essere incriminato di appartenenza a una “associazione illegale”, e ad essere “sospettato di cospirazione per far cadere il governo”.

Uno fra i maggiori firmatari, il prof. Liu Xiaobo (nella foto), dall’8 dicembre è segregato in un luogo sconosciuto e in residenza sorvegliata.

Le autorità cinesi da subito hanno cercato di bloccare la diffusione online del documento.  Dal 26 dicembre i motori di ricerca di Google.cn, Yahoo!  e Baidu non offrono risultati. Eppure la diffusione del documento avviene proprio attraverso internet, su blog, messaggi, ecc…