Combattimenti alla periferia di Gaza; Ban Ki-moon arriva in Medio Oriente
di Joshua Lapide
Inizia la guerriglia urbana. Decine di case distrutte. Fra i palestinesi i morti sono 930; 4200 i feriti. Olmert e Haniye si minacciano a vicenda. Ban Ki-moon chiede ancora il cessate-il-fuoco. Domani sarĂ  in Egitto e Giordania, poi in Israele e West Bank.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Le truppe israeliane combattono da stamane alla periferia di Gaza City, nel quartiere di Tel Hawwa, a meno di 2 km a sud del centro della città. Intanto Ban Ki-moon, segretario generale Onu, domanda a Israele e Hamas di fermarsi, alla vigilia di un viaggio che lo porterà in Medio Oriente.

L’attacco israeliano a Tel Hawwa via terra è cominciato stanotte, sostenuto da bombardamenti navali e da elicotteri. Decine di case sono distrutte, mentre gli abitanti della zona cercano rifugio da qualche parte. Alcuni di loro hanno dichiarato che questa è stata “la notte più lunga”. Le milizie di Hamas affermano di aver distrutto due carri armati israeliani e di aver eliminato un numero imprecisato di soldati, ma l’esercito d’Israele ha smentito la notizia.

Scondo Muawiya Hassanein, capo dei servizi di emergenza a Gaza, dall’inizio dell’offensiva israeliana sono stati uccisi 930 palestinesi. Fra questi vi sono 227 bambini, 97 donne, 92 anziani; i feriti sono oltre 4200.

I contendenti continuano a gridare che non si fermeranno. Ehud Olmert, il premier israeliano, ha detto ieri che l’esercito continuerà a colpire Hamas “con pugno di ferro” finché il lancio di razzi  contro le cittadine israeliane non si fermerà. Ismayil Haniye, capo di Hamas, ha risposto promettendo “vittoria”. “Tutto il sangue versato finora - ha aggiunto – non andrà perduto”. Egli ha però ha anche detto che il suo gruppo sta cercando pure una via diplomatica.

Oggi Ban Ki-moon parte per il Medio Oriente, tentando di attuare la risoluzione passata la scorsa settimana al Consiglio di sicurezza per un cessate-il-fuoco. Parlando da New York egli ha detto: “A entrambe le parti io dico: fermatevi, adesso! Troppe persone sono morte. Vi sono troppe sofferenze fra i civili. Troppe persone, israeliane e palestinesi, vivono nell’angoscia quotidiana per le loro vite”.

Il segretario generale dell’Onu arriva in Egitto e Giordania domani; quindi visiterà Israele, la West Bank, Turchia, Libano, Siria e Kuwait.