Cautele e ottimismo per la ripresa dei negoziati
Dichiarazioni di Mons. Pietro Sambi, delegato apostolico a Gerusalemme, e di Oded Ben Hur, ambasciatore d'Israele presso la Santa Sede.

Roma (AsiaNews) – Oggi, lunedì 6 settembre  riprendono i negoziati tra Vaticano e stato d'Israele, interrotti da Israele un anno fa. Le delegazioni vaticana ed israeliana si incontrano a Gerusalemme per 4 giorni, fino al 9 settembre compreso. La ripresa dei negoziati era stata annunciata lo scorso luglio. Dopo una breve riunione il 5 luglio, la ripresa è stata aggiornata a oggi, lunedì. Nella Santa Sede vi è più cautela che ottimismo. Il nunzio vaticano, Mons. Pietro Sambi, Delegato apostolico a Gerusalemme, non ha voluto rilasciare dichiarazioni prima della conclusione degli incontri. Richiesto di un commento ad AsiaNews, egli ha detto: "Sulla ripresa di questi negoziati aspetto che passino i giorni degli incontri, per dire quali sono i risultati".

L'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Oded Ben Hur, ha invece rilasciato ad AsiaNews questa dichiarazione: "Siamo molto contenti del fatto che vi è la ripresa [dei negoziati]. Da parte israeliana vi è molta preparazione e desiderio di andare avanti verso una conclusione, che io spero avverrà alla fine dell'anno o all'inizio dell'anno prossimo. A tutt'oggi vi sono difficoltà "concettuali" , per superare alcuni concetti presenti nella legislazione israeliana sotto cui va inserito questo accordo. Sono appena tornato da Israele: ho percepito che vi sono progressi e spero si manifesteranno in questo prossimo incontro. Se questi dialoghi si trascinano troppo a lungo è un peccato. Ma non bisogna aspettarsi che dopo questo incontro ci saranno i risultati già pronti".

Nella nuova tornata di incontri, a tema vi è il tentativo di risolvere i nodi più difficili della trattativa, che riguardano la salvaguardia delle proprietà ecclesiastiche e le esenzioni fiscali per le opere propie della chiesa. Il tema era già previsto nell' Accordo fondamentale fra Santa Sede e Stato di Israele firmato il 30 dicembre 1993, a cui è seguito l' allacciamento dei rapporti diplomatici tra la Sede di Pietro e lo Stato ebraico  nel giugno del 1994.

Con l'Accordo fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, firmato 10 anni fa, la Santa Sede accettava la domanda israeliana di poter allacciare rapporti diplomatici. Tali rapporti dovevano portare a una serie di concordati che avrebbero assicurato la libertà e i diritti della Chiesa in territorio israeliano. Israele però non ha mai trasformato l'Accordo fondamentale in leggi.  Il 28 agosto 2003, senza alcuna spiegazione, Israele ha ritirato del tutto la propria delegazione dai negoziati.