La peggior siccità da 50 anni minaccia 9,5 milioni di ettari di grano
Nel nord le precipitazioni sono diminuite anche del 90%. A rischio la produzione del grano “invernale”, se non piove presto. L’aumento della produzione agricola e dei redditi rurali sono obiettivi primari per il governo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Milioni di ettari di cereali sono a rischio a causa della grave siccità che ha colpito la Cina settentrionale. Le autorità lanciano l’allarme e studiano interventi di emergenza per salvare i raccolti.

Il ministro per l’Agricoltura ha comunicato che da ottobre ci sono state minor precipitazioni tra il 70 e il 90%, nella Cina settentrionale e a oriente, nelle regioni lungo il fiume Huai. La siccità minaccia 9,5 milioni di ettari di grano “invernale”, piantato in autunno e raccolto a fine primavera-inizio estate, pari al 43% del totale del raccolto.

Il dipartimento Statale che si occupa di alluvioni e siccità ha dichiarato un “livello 2” di emergenza e parla di una “grave siccità vista di rado nella storia”. Zhang Zhitong, vice capo del dipartimento, invita i governi a locali a “combattere la siccità” e “proteggere i raccolti” come “obiettivo primario” e auspica che venga aumentata la distribuzione di acqua ai terreni.

Nel solo Henan vi sono state piogge minori per il 79% da novembre a fine gennaio e manca l’acqua in due terzi delle aree coltivate a grano. Nell’Anhui, altro “granaio” del Paese, circa il 70% degli 1,62 milioni di ettari coltivati a grano è colpito dalla peggiore siccità da 50 anni. Problemi anche in Hebei, Shaanxi e Shanxi.

Finora l’acqua è stata comunque portata a circa il 60% delle zone colpite, ma si temono rapidi peggioramenti se non pioverà presto. Purtroppo i meteorologi non prevedono piogge nei prossimi 10 giorni.

La produzione di grano è cresciuta ogni anno dal 2004 fino al record di 528,5 milioni di tonnellate nel 2008. Ora le scarse piogge, forse dovute alle temperature più calde, mettono in pericolo uno degli obiettivi primari del governo: mantenere una stabile crescita della produzione agricola, anche per migliorare i redditi dei contadini.

Appare improbabile, invece, un problema alimentare nel breve periodo, dato che la Cina ha riserve adeguate di cereali, anche grazie ai consistenti raccolti degli ultimi cinque anni.