Jeddah, donna violentata da un branco. Condannata al carcere e a cento frustate
Secondo il giudice la donna è colpevole di adulterio e di aver accettato un passaggio in macchina da uno sconosciuto. In seguito allo stupro è rimasta incinta e continuerà la gravidanza in carcere. Le cento frustate verranno scontate dopo la nascita del bambino.

Jeddah (AsiaNews/Agenzie) – Vittima di una violenza carnale in seguito alla quale è rimasta incinta, una donna saudita di 23 anni è stata condannata a un anno di galera e a 100 frustate. A darne notizia è il quotidiano saudita Saudi Gazette, secondo il quale il giudice ha punito la donna perché colpevole di “adulterio”, avendo accettato “un passaggio in macchina da uno sconosciuto”. L’uomo ha abusato di lei tutta la notte insieme ad alcuni amici.

La Corte del distretto di Jeddah ha emesso la sentenza dopo che la donna, nubile, ha “confessato di aver avuto un rapporto sessuale forzoso con un uomo che le ha offerto un passaggio”. Secondo il racconto della giovane, egli l’ha condotta in una casa di riposo a est di Jeddah e, insieme ad altri quattro amici, ha abusato di lei per tutta la notte.

In seguito allo stupro la donna è rimasta incinta; quando si è recata all’ospedale militare King Fahd Hospital per abortire era già di otto settimane. Secondo il giudice la donna è colpevole di “adulterio” – pur non essendo sposata – ed è stata condannata a un anno di prigione.

Le cento frustate verranno scontate al termine della gravidanza; il nascituro prenderà il cognome della madre. In Arabia Saudita alle donne non è permesso guidare e possono andare in macchina solo se accompagnate dal marito o da un familiare. Nei giorni scorsi la principessa saudita Amira al-Tawil, moglie del principe Al Walid Bin Talal, aveva rivendicato il diritto di guidare per tutte le donne del Paese.