Nel Sichuan va in carcere chi difende i diritti civili
In pochi giorni arrestati sindacalisti che protestano per i salari arretrati e attivisti che hanno fatto conoscere ai media le lamentele di cittadini. La polizia interroga e “diffida” molti altri difensori dei diritti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Proibito difendere i diritti nel Sichuan: a Chengdu la polizia ha arrestato 4 attivisti e minacciato più di altri 10 per avere partecipato a due recenti dimostrazioni pubbliche in difesa di diritti civili. In carcere pure due sindacalisti che hanno protestato per il mancato pagamento dei salari arretrati.

Huang Xiaomin, Xin Qingxian, Lu Daqun e Yan Wenhan sono stati arrestati tra il 28 febbraio e il 1° marzo per “disturbo dell’ordine sociale”, ma solo oggi ne ha dato notizia il Chinese Human Rights Defenders. Chrd ricorda che i 4 hanno fatto conoscere due recenti fatti di cronaca locale: i 30 cittadini di Chengdu che si sono incatenati fuori del tribunale il 23 e 24 febbraio per protestare contro il modo in cui la corte ha trattato una loro vicenda, il caso di Yuan Xinggen che il 20 febbraio si è opposto a oltre 200 poliziotti venuti a demolire la sua casa (nella foto), ha cercato di dargli fuoco e ha ferito 6 poliziotti.

Gli attivisti locali hanno dato grande pubblicità a queste notizie, che sono state così riportate dai media sia cinesi che esteri e hanno appassionato l’opinione pubblica. La Central Commission for Discipline Inspection ha persino mandato una commissione a Chengdu in segno di critica per come le autorità locali hanno gestito le situazioni.

Oltre ai 4 arresti, la polizia ha anche interrogato oltre 10 attivisti presenti alla protesta presso il tribunale, tra cui lo scrittore Xian Qi e l’avvocato difensore dei diritti Zeng Rongkang. Sono stati mandati via dopo essere stati avvertiti di non partecipare a simili azioni.

Intanto nella contea Tongliang, municipalità di Chongqing, la polizia il 20 febbraio ha formalmente arrestato Hu Weimin e Tang Aimin per “avere riunito persone per disturbare l’ordine sociale”. I due sono portavoce degli operai che hanno protestato fuori da una fabbrica di seta che ha chiuso senza pagare i salari arretrati. Il 15 febbraio sono stati arrestati con altri operai, che sono stati invece rilasciati dopo 10-15 giorni di carcere. I familiari di Hu e Tang dicono che da allora non hanno potuto vederli.

Songlian Wang, coordinatore di Chrd, osserva che nel Sichuan colpito dal terremoto del maggio 2008 e attraversato dalla proteste dei tibetani, “le autorità sono davvero preoccupate per la stabilità… Dallo scorso maggio le autorità del Sichuan sono determinate nella detenzione di chi esercita il proprio diritto di libertà di espressione e di associazione. Queste persone non hanno violato alcuna legge… [Si vuole] ridurre al silenzio il dissenso nel Sichuan e nelle zone vicine”.